le marchette che Renzi paga ai potenti Europei
L’europa non è nostra nemica, dice il bulletto fiorentino inopinatamente nominato presidente del consiglio e che, come tutti i Franti di questo mondo, quando trova qualcuno più minaccioso di lui si accuccia ai suoi piedi.
Padoan “Schioppan” ministro dell’economia quando, per stessa ammissione del ministro, ha incontrato Renzi una sola volta: non c’è che dire, una nomina dettata alla sillaba.
Così con due mosse, Renzi ha pagato la sua prima marchetta alla Merkel ed all’idea di europa germanizzata che tanto piace alle consorterie finanziarie internazionali.
E poiché quelle sono consorterie che pensano solo ad accaparrarsi denaro, promette di espropriare i soldi degli Italiani, i NOSTRI risparmi.
Come ?
Aumentando la tassazione sui risparmi, presumibilmente al 25-28%.
In meno di tre anni (in due anni e quattro mesi se ciò accadrà a marzo) siamo passati dal 12,5% di Berlusconi, al 20% di Monti e Letta al 25-28% di Renzi.
Un raddoppio o più che significa analoga decurtazione del frutto dei nostri risparmi.
A questo bisogna aggiungere tutti gli altri regalini di Monti e Letta tuttora vigenti come la tobin tax e i bolli sui depositi (quando ci è stata toltala possibilità di possedere materialmente i titoli sottraendoli al balzello) cui si aggiunge l’ormai annoso capital gain.
Invece di straparlare di “opposizione responsabile”, Forza Italia dovrebbe prendere esempio dai grillini sul modo di fare opposizione, cominciando con il promuovere, sostenere, aiutare gli Italiani in una obiezione fiscale che riporti nella nostra disponibilità i nostri risparmi e i loro frutti.
Per intero.
Ricordando che anche la Rivoluzione Americana iniziò per reazione contro le tasse imposte dal re d’Inghilterra.
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