Storace ha fatto bene a unirsi a Forza Italia
La politica è l’arte del possibile e dopo aver tentato una strada autonoma per ricostituire un partito che desse piena rappresentanza alla comunità di Destra, ottenendo il miglior risultato nel 2008 grazie all'impegno profuso da Daniela Santanchè come candidata premier, La Destra di Storace si accorda per presentarsi in comune con Berlusconi e Forza Italia.
Condivido la scelta di Storace, perché porta più Destra in Forza Italia, cioè il partito guida del Centro Destra, il partito che dovrebbe portarci a sconfiggere Renzi e il pci/pds/ds/pd alle prossime politiche.
Più Destra in Forza Italia consentirà anche di portare al parlamento europeo un gruppo più disponibile collaborare con i gruppi antieuropeisti che auspicabilmente il 25 maggio potranno conquistare un buon bottino, almeno tale da contrastare Schultz e gli gnomi dell’eurocrazia tirannica.
La scelta di Storace deriva da oggettive difficoltà a ricostruire il vecchio MSI, sia per ruggini personali, che per le priorità nei programmi.
La scelta di Storace mi sembra corretta perché, come giustamente ha dichiarato, la politica di Fini ha disperso un patrimonio umano e politico che ha ritrovato un suo Leader nella persona di Silvio Berlusconi che rappresenta l’unità del Centro Destra ed al quale gli elettori di Destra guardano come un riferimento, valutazione, peraltro, che non si estende a Forza Italia o, almeno, a quella parte di Forza Italia troppo succube delle parole d'ordine del politicamente corretto e che insegue la sinistra sul femminismo, sulla liberalizzazione delle droghe, sull'aborto, sul divorzio, sulla manipolazione genetica, sull'eutanasia e che solo grazie alla presenza del Cavaliere ha il silenziatore.. Semmai il problema di una Destra organizzata si potrà porre quando si aprirà il dopo Berlusconi, non adesso, ma nel frattempo la permanenza sotto lo stesso tetto con una “unione personale” come quando nel passato due territori e due popoli trovavano unità grazie alla figura unificante del medesimo monarca, rappresenta un reciproco vantaggio.
Tanto più che i temi maggiormente qualificanti della Destra sono ormai appannaggio di altri movimenti che li hanno sottratti ai loro legittimi proprietari, sviluppandoli e rilanciandoli.
Così vediamo che la battaglia contro le tasse è propria sia della Lega che di Forza Italia, mentre quella contro l’europa e l’euro è appannaggio sempre della Lega e ora anche di Grillo (almeno a parole).
Ma anche bandiere più identitarie sono state abbandonate dalla Destra che appare sostenerli con voce flebile e con troppi distinguo:
contro l’immigrazione, lo ius soli, la cittadinanza e il voto agli immigrati;
contro il “matrimonio” omosessuale e tutti gli altri “must” del politicamente corretto (divorzio, aborto, eutanasia, manipolazione genetica);
contro la droga che non esiste “leggera” o “per uso personale” ma che dovrebbe vedere puniti in egual modo fruitore e spacciatore di qualunque tipo di sostanza.
E anche su queste materia spicca la Lega di Salvini, più che i Fratelli d’Italia di una Meloni sempre meno incisiva o di un Alemanno bollito.
Allora ben venga la scelta di Storace, perché Berlusconi è e resta il Leader del Centro Destra e perché, così, si può organizzare il futuro di una vera Destra che, però, non potrà escludere quel movimento che è Forza Nuova e che rappresenta il cuore in cui viene conservata la Tradizione della Destra e che, come è in Francia per il Front National, dovrà essere, meglio prima che poi, integrato nel gioco politico complessivo