sabato 26 aprile 2014

carceri a 5 stelle?...chi paga?

E' di moda parlare e scrivere sui massimi sistemi.
I clandestini vanno salvati (da loro stessi) , raccolti in mare (anche a 200 e più miglia dalle coste Italiane , abbondantemente oltre le acque territoriali) , ospitati (in hotel di lusso) , nutriti, coccolati, vezzeggiati e se delinquono è solo colpa della società.
Analogamente le carceri devono essere resort a cinque stelle, una sorta di cura termale di lusso per chi ha compiuto atti contro la persona e la proprietà.
E' vero che, con la giustizia che ci ritroviamo in Italia, è molto probabile che in galera ci siano anche molti innocenti, ma almeno un terzo sono immigrati che, grazie alla Marina Militare trasformata per ordine dei politici in "porta dentro", sono arrivati in Italia senza mezzi di sostentamento e senza lavoro, quindi con un'unica scelta: delinquere per sopravvivere.
Adesso ci si mette pure il vescovo di Roma pro tempore a supportare Pannella nella sua battaglia sulle carceri, amnistia e quant'altro.
Intendiamoci: il principio della rieducazione (sempre ammesso che quello da rieducare sia colpevole e non un perseguitato per le sue opinioni e azioni politiche) è giusto, come è giusto che i carcerati vivano decorosamente la loro condizione.
Ma tutto ha un costo e quando si chiedono ulteriori sacrifici, tassando i risparmi e le case degli Italiani, non si può pensare di trasformare le nostre carceri in accoglienti Grand Hotel.
A meno che il denaro per realizzarlo non venga TUTTO dalle casse vaticane ...

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