Ogni clandestino è uno di troppo a casa nostra.
Vi siete chiesti come mai c'è una canea così unanime tra tutti coloro che hanno visibilità a favore dei clandestini ?
Politici alla ricerca di facile consenso dalla lacrima pronta, Sindaci e Presidenti di Provincia al servizio del PD.
Preti piacioni di bianco vestiti in crisi di fedeli.
Cantanti alla ricerca del pienone ai concerti.
Attori che non sanno più cosa inventarsi per essere sui giornali.
Giornalisti dalla penna servile alla ricerca di una promozione.
Imprenditori che vogliono una gran massa di diseredati da far lavorare al minor costo mettendoli l'un contro l'altro (tanto i posti sono quelli e l'offerta sarà al ribasso).
Ovviamente con lodevoli eccezioni tra i politici.
Parliamoci francamente: chi crede ancora alla buona fede di chi predica l'accoglienza ?
Tutti coloro che scrivono, pontificano, sbraitano per ammettere clandestini in Italia (e in Europa) hanno l'interesse a veder crescere masse facilmente manovrabili e disposte a tutto pur di un vivere appena dcente.
Anche a calpestare gli altri loro compagni di sventura o diventare fedeli clienti dei loro referenti.
Non c'è differenza alcuna con i clan o, peggio, visto che il paragone con la mafia è sin troppo abusato e sfruttato, con la schiavitù.
In fondo Roma divenne grande e costruì un impero perchè i lavori dispersivi, di fatica, che non producevano onori ma solo oneri, erano imposti agli schiavi, mentre i Romani si occupavano delle due arti del comando: la Guerra e la Politica.
Che differenza vedete con la Merkel che, per sopperire alle future necessità di mano d'opera, importa migliaia di clandestini, peraltro scegliendoli tra coloro i quali hanno un grado maggiore di cultura e sono sicuramente in fuga da uno spietato nemico ?
Io non vedo differenze.
Vitto e alloggio era offerto agli schiavi dai loro padroni Romani, vitto e alloggio viene ora concesso ai cosiddetti profughi.
A rimetterci, ora come allora, sono tutti i cittadini che non si occupano delle due arti del comando del nostro tempo: la Politica e l'Economia.
#primagliItaliani
www.alessiozanon.it
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