venerdì 31 gennaio 2014

Grillini:sì al modo, assolutamente no ai contenuti

I grillini sono quasi riusciti a farci pagare la seconda rata dell'imu.
Persino la Boldrini ha capito che un evento del genere avrebbe scardinato quel poco che resta dello stato e, una volta tanto, ha preso una decisione giusta.
Resta il fatto che i grillini hanno mostrato come sia facile mettere alle corda i parrucconi di regime adottando un sistema di opposizione appena un po' sopra le righe.
Hanno sbagliato l'argomento, ma hanno azzeccato il metodo.
Berlusconi e tutto il Centro Destra (da Forza Nuova a Forza Italia, passando per La Destra, Fratelli d'Italia e Lega) devono solo prendere nota e agire allo stesso modo, invece di illudersi per l'accordo sulla legge elettorale che, se passasse nel pasticcio presentato ieri, tornerebbe utile solo alle smodate ambizioni del bulletto fiorentino.
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giovedì 30 gennaio 2014

Le mani della Merkel nelle nostre tasche

La cancelliera germanica evidentemente non è soddisfatta della politica predatoria dei suoi gauleiter italiani (Monti, Saccodanni, Letta) e allora si appresta a metterci direttamente le sue mani nelle tasche.
Leggo, infatti, che l'ex figlia della DDR pretenderebbe una patrimoniale per saldare i debiti di Italia, Spagna e Grecia.
Ora il principio è giusto: i debiti li hanno fatti i governanti italiani e, quindi, sono gli Italiani a dover pagare.
Credo che tutti comprendano come chi fa un debito, poi debba restituire quanto percepito, con gli interessi.
Ma il debitore deve essere libero di scegliere quale strada intraprendere e quali mezzi utilizzare.
Cosa che i diktat dell'unione sovietica europea impediscono.
I primi provvedimenti, infatti, dovrebbero essere:
- ripristino di una sovranità monetaria
- azzeramento di ogni spesa per l'immigrazione, sotto qualunque forma.
Sono i due punti che propria l'europa proibisce.
Senza considerare che prima di rubare i risparmi agli Italiani, ci sono 800 miliardi di spese annue da tagliare.
Come disse quel tale: qualunque imbecille che passa per strada è capace di imporre o aumentare le tasse.
Solo uno veramente capace sa ridurre il debito, riducendo le spese e anche le tasse.

mercoledì 29 gennaio 2014

Quelli che ... Nixon boia

Ha fatto scalpore e suscitato indignate reazioni l'uscita di un grillino che ha affibbiato a Napolitano la qualifica di "boia".
Quel che stupisce (ma non tanto, avendo avuto modo di confrontarmi con la loro doppiezza e ipocrisia) è che le reazioni più scandalizzate provengono da quegli stessi ambienti che negli anni settanta gridavano "Nixon boia" all'indirizzo dell'allora Presidente degli Stati Uniti.
E analoghi, se non peggiori, epiteti quella stessa parte ha, di volta in volta, riservato ai presidenti Italiani Leone e Cossiga, ai premier Andreotti e Berlusconi, di nuovo a Cossiga ed al ministro Reale quando, da titolari degli interni, introdussero le norme sul "fermo" di polizia.
Per non parlare di tanti leaders stranieri quali i presidenti degli Stati Uniti come Reagan e Bush e la premier britannica come la Thatcher.
Oppure di quanti hanno gioito per il lancio di treppiedi e di statuine contro il Cavaliere e gli hanno lanciato uova quando si è recato nella sede del pci/pds/ds/pd o quanti, pochi anni fa, scaricarono letame davanti all'abitazione del Ministro Gelmini.
Non hanno titolo per scandalizzarsi, quindi, quelli della parte politica che ha generato questo modo "raffinato" di "fare politica".
Chi semina vento, raccoglie tempesta.
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martedì 28 gennaio 2014

Alessio Zanon su TV7 Giovedi 30 Gennaio
Amici, Giovedì 30 alle ore 21 sono a rappresentare Forza Italia in Diretta TV su “TV7 Triveneta “ nella Trasmissione “Gioventù Politica” Condotta dal Bravo Tullio Trivellato.
In prima fila ci stanno i giovani, dietro i politici navigati….(con me x Forza Italia in studio Roberto Bazzarello e  Francesco Caberlotto)
Tv7 Triveneta Network è visibile sul LCN 12 in Veneto e Friuli Venezia Giulia, 98 in Emilia Romagna, 14 per Trento Bolzano, 642 in Lazio, 638 in Campania, 633 in Lombardia
                                                     
Interverranno:              

Alessio Zanon - Forza Italia


Roberto Bazzarello - Forza Italia

Francesco Caberlotto - Forza Italia 

Salvatore Frattallone - Comitato vittime criminalità

Daniele Roncolato - Fratelli d'Italia 

Riccardo Barbisan - Lega Nord

Roberto Marcato - Lega Nord 

E molti altri, dei diversi schieramenti, in attesa di conferma.

Tv7 Triveneta Network è visibile sul LCN 12 in Veneto e Friuli Venezia Giulia, 98 in Emilia Romagna, 14 per Trento Bolzano, 642 in Lazio, 638 in Campania, 633 in Lombardia

Dimissioni troppo frettolose

Nel giorno in cui l'ex ministro Scajola viene assolto da ogni addebito in relazione alla compravendita della sua casa presso il Colosseo, la ministra De Girolamo, senza aspettare il voto dell'aula, ha presentato le dimissioni da ministro dell'agricoltura.
In realtà le aveva già presentate per la scelta del pci/pds/ds/pd di aggredire Berlusconi poi, per motivi suoi, aveva accettato la decisione di Letta di respingerle e, quando gli "alleati", votarono per l'estromissione del Cavaliere dal senato, non rinnovò tale giustificatissimo, sotto il profilo politico, atto.
Come non le presentò quando Letta e Saccodanni hanno violato i patti e le promesse facendoci pagare la cosiddetta "mini" imu.
La De Girolamo si dimette per "dignità offesa" dal mancato appoggio del governo e di Letta nella vicenda in cui non c'è nulla di nulla contro di lei e neppure è indagata.
Io avrei apprezzato le dimissioni per solidarietà con Berlusconi, o per solidarietà con i cittadini tartassati, non mi piace chi scappa invece di combattere, soprattutto quando non ha neppure un p.m. alle calcagna.
Non ci si deve dimettere per le aggressioni dei nemici.
Berlusconi si è dimesso due volte (nel dicembre 1994 e nel novembre 2011) e ha fatto malissimo.
Una volta che sei fuori, sei indebolito e gli avvoltoi volano sempre più basso.
Mi auguro, almeno, che la De Girolamo abbia compreso l'errore dell'abbandono del Cavaliere e non abbia la faccia tosta di Rientrare in Forza Italia, peggio sarebbe riprenderla immolando l'evangelico vitello grasso.

lunedì 27 gennaio 2014

A cosa servono le tasse ?

Il dibattito sulla legge elettorale (cioè sul sistema che, tirato da una parte o dall'altra, cerca di ribaltare o correggere il volere del Popolo) ha fatto passare in un cono d'ombra la vera emergenza nazionale: le tasse.
Venerdì scorso sono scaduti i termini per pagare la cosiddetta "mini" imu (sempre troppo) e la tares, mentre il 31 sarà la data limite per il canone rai e il bollo auto (tranne quelli che hanno la sua scadenza in corso d'anno).
Poichè, come tutti gli organismi fisici e giuridici, anche i partiti hanno ben sviluppato l'istinto di sopravvivenza, la loro attenzione è tutta rivolta alle alchimie elettorali e non sento più parlare di tasse.
Nel bene (cioè per eliminare dei balzelli come l'imu o il canone rai) e nel male (per introdurre nuove gabelle).
Ma a cosa servono le tasse ?
Le tasse (e qui è inutile fare la distinzione tra imposte e tasse, tanto ci comprendiamo benissimo) servono al funzionamento dello stato, cioè di quella entità che i cittadini, stringendo u patto sociale tra loro, hanno fondato per ottenerne benefici.
Essenzialmente i benefici sono 
la difesa dai nemici esterni, 
la difesa da quanti, all'interno del consorzio volontariamente costituito, cercano di sopraffare e ingannare gli altri derubandoli delle loro proprietà e della loro vita
la rappresentanza degli interessi dei soci (cittadini) verso le altre associazioni costituite in forma di stato (diplomazia)
l'amministrazione della giustizia per dirimere le controversie tra i soci (cittadini).
Naturalmente per realizzare quegli obiettivi vi sono dei costi (armi, soldati, poliziotti, giudici, ambasciatori, strutture fisiche, burocratiche) ed è per questo che paghiamo le tasse.
Non le paghiamo per compiacere le pulsioni di gruppi che si costituiscono per il loro piacere e potere, come non le paghiamo per finanziare le invasioni di stranieri sul nostro territorio, come non le paghiamo per consentire ad alcuni di noi di vivere senza fornire il loro contributo alla sorte comune della nostra società.
Purtroppo questo è avvenuto con l'ipertrofia di spese inizialmente giustificate dai principi di solidarietà e pari opportunità, poi degenerate in autentici fiumi di denaro sperperati per interessi di gruppi e per il mantenimento delle clientele.
Ci troviamo con un debito pubblico di quasi 2200 miliardi di euro e una spesa annua di oltre 800 miliardi.
Per ridurre il debito pubblico Letta e Saccodanni hanno deciso di vendere quote delle poste e dell'enav, di riprendere cioè le privatizzazioni.
Principio validissimo (personalmente privatizzerei tutto tranne le attività che ho elencato come essenziali dello stato) ma che non può prescindere da due paletti:
1) vendere, non svendere;
2) vendere dopo aver ridotto le spese, sennò riduciamo momentaneamente il debito che, continuando a spendere, tornerà a crescere e noi ci ritroveremo con un debito ancora più alto, ma senza più i "gioielli di famiglia".
Quindi si torna alle tasse.
Se vengono utilizzate per continuare nella spesa gonfiata che si è prodotta negli anni, sono un danno per la società e perdono la loro intrinseca legittimità, perchè perdono la loro funzione.
Se viceversa, torneranno ad essere solo ed esclusivamente finalizzate al mantenimento di uno stato leggero come era nelle volontà di chi lo costituì con il contratto sociale tra i singoli soci (cittadini) allora vanno tagliate drasticamente, torneranno legittime e tutti le pagheremo senza difficoltà.

sabato 25 gennaio 2014

Al richiamo dei magistrati Letta scende in trincea

Il governo avrebbe molte e importanti questioni da affrontare, dai Marò ancora sequestrati in India alla povertà crescente che colpisce gli Italiani, alle tasse senza fine che ci tolgono anche quel poco che riusciamo a risparmiare, impoverendo ancora di più tutti.
Enrico Letta, invece, recepisce il messaggio arrivato dalla procura di Milano che, nonostante nove milioni di Italiani siano in attesa di una giustizia in ritardo cronico, pensano ad imbastire il terzo capitolo del processo a Berlusconi su Ruby Rubacuori e così tira fuori dalla naftalina la bufala di questi ultimi venti anni: il conflitto di interessi.
Piccolo e debole presidente del consiglio, senza carisma, senza voti e senza leadership, buono solo a galleggiare (e tutti sappiamo quale sia l'elemento che galleggia meglio ...).

venerdì 24 gennaio 2014

Il wwf delle liste elettorali

Nel leggere il testo integrale del pastone elettorale renziano, bisogna evidenziare un'altra "chicca" che lo (s)qualifica.
Nelle liste elettorali è fatto obbligo mettere un numero pari di rappresentanti dei due sessi e, per di più, non possono esserci più di due persone dello stesso sesso collocate consecutivamente in lista.
Sono le famose quote panda che già portarono al disastro gli Stati Uniti quando, con la Great Society di Johnson, furono imposte le quote per i negri.
Pensate un po' se, nel prosieguo, si chiedesse la quota omo, la quota immigrato, quella drogato, quella asiatica e, perchè no, quella per i calvi, i biondi, le rosse ...
Sono le stesse manie politicamente corrette che vediamo nei telefilm dove il numero dei protagonisti si gonfia sempre di più (in modo inversamente proporzionale alla qualità del prodotto) perchè deve essere dato spazio ai negri, alle donne, agli ispanici, agli omosessuali e via discorrendo.
Se una sciocchezza viene ripetuta all'infinito, non diventa intelligente, ma resta una sciocchezza e  Renzie è lì a dimostracelo.
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giovedì 23 gennaio 2014

Quella sottile linea rossa che divide Abbado dai Sofri e dai Belpiede.

Vedo che alcuni (pochi in verità...) non hanno apprezzato le mie reprimenda contro un "genio" della musica (che non ha composto nulla, peraltro, a differenza di un grandissimo come Andrew Lloyd Webber, che adoro, non perchè Conservatore, ma perchè autore di pezzi memorabili come il Fantasma dell' Opera ed Evita...). Ebbene, essendo io non più giovanissimo ed avendo vissuto gli anni di piombo, io non posso nè dimenticare, nè tacere; troppa gente ha dimenticato, anche quella Maggioranza Silenziosa che, durante quegli anni, per non vedere, pur essendo anticomunista, chiudeva le tapparelle, gli occhi, le orecchie e la bocca, lasciandoci soli nelle piazze, a subire il martirio. Maggioranza Silenziosa che votava per una democrazia sedicente cristiana, ma che nei fatti avvallava divorzio ed aborto. 
E devo ricordare che non c'è molta differenza tra celebrare un regime infame come quello Castrista, responsabile della creazione di un Gulag per bambini, e la partecipazione MORALE ad atti di violenza degli anni di piombo. Una sottile linea rossa. 
Non importa se poi, in campo professionale c'è chi sia arrivato al TOP della bellezza musicale (anche se mi chiedo, occupandomi nella VITA REALE di Estetica, coma si possa essere esteti passeggiando per l' Avana, lurido e pallido ricordo di tempi migliori...); oppure non importa che sia uno scrittore come Sofri o uno stimato Primario di Ginecologia in Puglia come Antonio Belpiede. Non basta a ridare la vita al Commissario Calabresi od a Sergio Ramelli. Il concorso MORALE resta.
E il CONCORSO MORALE con il Regime Comunista Cubano è accertato. 
Sono macigni pesanti, sulla schiena anche di Premi Nobel, come Gunter Grass che militò nelle Waffen-SS (così faccio par condicio...), e sui firmatari dell' appello contro Calabresi, con architetti di fama internazionale come Gae Aulenti, registi come Federico Fellini, atei militanti come Margherita Hack ed un altro Premio Nobel, l'ex-combattente dela RSI Dario Fo. 
Non basta essere icone del pacifismo come il Nobel Nelson Mandela, responsabile del concorso morale dell' attentato stragista di Church Street a Pretoria del 20 maggio 1983 o Rigoberta Menchu, Nobel farlocco di un libro mai scritto. Non basta a dimenticare.
Cristianamente, posso e debbo perdonare, ma NON dimenticare; anche se si tratta di Claudio Abbado.
Perchè le linee rosse sono a volte così sottili da spezzarsi facilmente.


mercoledì 22 gennaio 2014

Letta e Alfano ci regalano più clandestini

Che non avesse il "quid" lo avevamo capito presto e il Cavaliere lo aveva anche proclamato Urbi et Orbi.
Che non avesse neppure gli attributi necessari a mantenere il punto lo si era intuito dal suo cedimento sulla "mini imu" e, adesso, lo constatiamo con l'approvazione dell'emendamento governativo che declassa la clandestinità, cioè l'ingresso e la permanenza illegale in Italia, a semplice illecito amministrativo.
Alfano e Letta così ci regalano una massa enorme di clandestini che sciamerà per l'Italia, vivendo di espedienti quando non di atti criminali .
E' il bilancio di Alfano ministro degli interni.
Almeno trovasse quel briciolo di dignità per autorizzare gli Italiani a difendersi, ampliando il perimetro della legittima difesa e, così, evitando imputazioni e processi a chi non fa altro che difendere se stesso, i suoi cari e le sue proprietà.
Come è giusto che sia.

martedì 21 gennaio 2014

Abbado si…Abbado no…
sono un paio di giorni chequesto mi frulla in testa, è pur sempre un grande Artista, ma non sopportoquelli che lo stanno santificando.
Il maestro Abbado, tra i primi firmataridell’appello pro Castro, 
notoriamente filo-castrista, si espresse varie volte in lodedelle meraviglie del regime di Fidel, reo di crimini incredibili, compresiquelli di aver creato un Gulag x bambini, grazie a Che Guevara.
Non solo, ultimamente ha pure esaltato il regime di Chavez.
Questo UNO è oggi celebrato come un santo.
Marzo 2005, Claudio Abbado e gli altri centonovantanovefirmatari (tra cui José Saramago e Nadine Gordimer, ma anche Gianni Minà e RedRonnie) dell' appello a favore del regime di Fidel Castro, affermavano che aCuba «non esiste un singolo caso di scomparsa, tortura o esecuzioneextra-giudiziaria» e che la rivoluzione ha consentito il raggiungimento dilivelli di salute, educazione e cultura riconosciuti internazionalmente». Eraprobabilmente sfuggito a lorsignori che soltanto due anni prima, l' 11 apriledel 2003, Castro aveva fatto fucilare Enrique Copello Castillo, Barbaro LeodanSevillan Garcia e Jorge Luis Martinez Isaac, tre uomini rei di essersiimpadroniti di un traghetto con l' intento di raggiungere la Florida; o che,quello stesso anno, Marcelo Lopez, membro del Consiglio Direttivo di Nessunotocchi Caino, era stato condannato a una pena di 15 anni di carcere per avertrasmesso informazioni ad organizzazioni internazionali come AmnestyInternational e Human Rights Watch su casi di condannati a morte nel suo Paesee per essersi fatto inviare copia della risoluzione di condanna emessa dallaCommissione diritti umani dell' Onu di Ginevra.
Ma Abbado è un grande artista….ma i quelli che lo lodano non scordino.

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Berlusconi senatore a vita

La morte di Abbado fornisce a Napolitano l'opportunità di nominare un altro senatore a vita.
Se le sue asserzioni di amore per l'Italia e di voler pacificare un lungo periodo di guerra civile fredda sono veritiere, ha un solo nome per la nomina: Silvio Berlusconi.
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lunedì 20 gennaio 2014

Fassina senza vergogna...

Fassina ha dichiarato di essersi vergognato di aver visto Silvio Berlusconi nella sede del PD. Chissà se si sarà vergognato per i 100.000.000 di morti del comunismo; delle Foibe, dell' assassinio di Rolando Rivi; dei Gulag; dell' avvallo del PCI alle invasioni sovietiche; dei milioni di bimbi non nati grazie all' aborto; dell' odio rosso dei partigiani, delle Brigate Rosse e di Lotta Continua, di gente come Battisti e Moranino.
Senza Vergogna, saranno sempre COMUNISTI !

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Purchè non sia una resa

Guardo con interesse e sospetto all'incontro tra Berlusconi e Renzi.
Mi ha fatto sorridere la scelata della sede (quella del pci/pds/ds/pd), non mi è piaciuto l'accompagnatore del Cavaliere (zio Letta) e complessivamente sono diffidente che ci si accordi con la sinistra.
Neppure sulle "regole".
A parte la considerazione che il videomessaggio di Berlusconi e la conferenza stampa di Renzi hanno solo annunciato delle pie intenzioni (quelle sì, le condivido: riforma del titolo quinto anche se avrei preferito la riscrittura totale della costituzione con l'archiviazione di quella obsoleta del 1948, abolizione del senato elettivo con la sua trasformazione nella camera delle autonomie, legge elettorale ad un solo turno con una scrematura dei partiti minori) tra le quali, però, manca, sotto il profilo istituzionale, la più importante (il presidenzialismo con l'elezione diretta del presidente della repubblica e il conferimento di poteri adeguati), a parte, quindi, il fatto che tutto dovrà tradursi in realtà (e partirà l'assalto alla diligenza con il rischio concreto di stravolgere tutto), vedo difficile che  ci si possa accordare con chi continua a:
- voler depredare i nostri risparmi auspicando un aumento della tassazione invece di dire, chiaro e tondo, che le tasse sulla proprietà (casa) e senza sottostante (sempre sulla casa, canone rai e bollo auto) vanno abolite, mentre vanno ridotte e di molto le tasse sui risparmi e sui redditi, tagliando le spese e facendo pagare, in tutta Italia, i servizi per quello che costano;
- voler imbastardire la Patria con l'introduzione dello ius soli;
- voler devastare le fondamenta morali della Nazione con l'introduzione del "matrimonio" omosessuale che andrebbe ad aggiungersi a divorzio e aborto.
Chi sostiene (e Renzi le sostiene) quelle proposte, continuerà ad essere incompatibile, senza possibilità di accordo.
Capisco ovviamente Berlusconi che, provato da venti anni di persecuzione, con l'incontro ufficiale nella sede del pci/pds/ds/pd, ha ottenuto quella consacrazione che la sinistra gli ha sempre negato, orchestrando contro di lui non solo l'aggressione giudiziaria, ma anche almeno due ribaltoni contro il voto popolare che lo aveva eletto, in combutta con le consorterie finanziarie e politiche straniere.
Aggiungo che il Cavaliere è l'unico Statista che abbiamo in Italia, saprà gestire anche questo accordo.
Purtroppo Berlusconi è mal circondato da politicanti che pensano più a loro interessi e potere che al bene del Paese...
Mi auguro di sbagliarmi, ma non vorrei che pur di arrivare alle "riforme" condivise, Forza Italia chiuderà entrambi gli occhi davanti a derive sociali e morali come lo ius soli o il "matrimonio" omosessuale, edulcorando anche l'ostilità alle tasse predatorie dello stato italiano.
Avrei preferito che il Giornale ieri titolasse "la guerra continua" e non, come ha fatto "la guerra è finita", proiettando la percezione, illudendo, che, adesso, finisca tutto a tarallucci e vino (ma non sarà così) indebolendo le nostre difese e la nostra capacità e volontà di continuare a combattere.

domenica 19 gennaio 2014

Il senso comunista dell'ospitalità

Invitano il Cavaliere a casa loro, per parlare con il loro segretario e lo aggrediscono con lanci di uova e insulti.
E sono gli stessi che sono stati tarantolati dalla pubblicazione degli impegni di una loro ministra con solo la cittadinanza italiana da parte di quei razzistoni della Lega, berciando sul pericolo alla democrazia.
A prescindere dalla scelta di Berlusconi di trattare con Renzi e da chi si è fatto accompagnare (zio Letta), se uno mi invita a casa sua mi aspetto che mi accolga con educazione e senso di ospitalità e questo senza necessariamente stappare un Brunello.
Ma parlare di educazione, civiltà, ospitalità, come di tutti quei Valori che quotidianamente calpestano e vogliono distruggere, a sinistra è tempo perso.
Mi auguro solo che, complice zio Letta, il Cavaliere non si faccia, per l'ennesima volta, infinocchiare dalla melassa sinistra, rammollendo una opposizione che invece deve essere strenua contro le tasse e la deriva morale.
Comunisti (e magistrati con le loro sentenze) si mettano l'anima in pace: non sono loro a decidere da chi noi del Centro Destra ci dobbiamo far rappresentare e se Berlusconi non piace, evitino di invitarci a trattare sulle riforme.

sabato 18 gennaio 2014

Con l'esperienza si migliora

Anche se è un socialista, Hollande, il presidente francese, mi è diventato simpatico.
Intanto perchè ha costretto i comunistelli italiani che avevano fatto tanto i moralisti contro Berlusconi, ad un silenzio completo sulle sue avventure da tombeur de femmes, soprattutto quando ha ricordato agli spioni che andavano in sollucchero guardando sotto le lenzuola del Cavaliere, che politica e vita privata vanno tenute separate, con il consenso dei francesi.
Poi perchè ha dimostrato il provincialismo dei francesi che, per non essere da meno del nostro Cavaliere, hanno prima visto il matrimonio del predecessore di Hollande con una italiana, poi il socialista "uomo comune" che hanno (per loro disgrazia) eletto all'Eliseo passare da una donna all'altra, senza alcuna riserva.
Comunque Hollande conferma che con l'esercizio e l'esperienza si migliora ...  attesa la ben diversa qualità estetica tra la Royal e la Gayet, passando per la Valeria dal cognome impronunciabile.
I francesi adesso si aspettano che migliori anche la qualità, invero assai scadente, della sua azione di governo.
Trattandosi però di un socialista ho molti dubbi che ciò accada, visto anche le leggi di oppressione fiscale e deriva morale che anche in Francia, come in Italia, hanno approvato o vogliono approvare.

venerdì 17 gennaio 2014

Razzisti ? E' la solita sinistra del nulla

Razzismo è una parola ormai svuotata del suo significato dopo essere stata abusata, come "democrazia", da chi (comunisti e sinistra in genere) non ha titolo per interpretarla.
Ormai il termine "razzismo" è diventato un elastico, buono a coprire il vuoto siderale che esiste nella testa di comunisti e affini, una formuletta, come "l'antifascismo", utile solo a dare fiato alla bocca non avendo argomentazioni per ribattere alle nostre tesi.
La parola è stata abusata nei giorni scorsi anche contro la Lega per aver pubblicato gli impegni giornalieri di una ministra, impudentemente imposta da Letta e Napolitano, che di italiano ha solo la cittadinanza ma non la nazionalità e, in quanto tale, sostiene gli interessi non degli Italiani ma chi vorrebbe entrare in Italia per godere dei sacrifici dei nostri Padri.
E se è razzista essere contro lo ius soli, contro la cittadinanza, contro il voto agli immigrati, quindi essere PER l'Italia, PER anteporre gli Italiani agli stranieri, PER difendere le nostre Tradizioni, Costumi, Cultura, anche Cucina, allora credo che molti Italiani abbiano pensato: beh, allora anch'io sono razzista.
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giovedì 16 gennaio 2014

E' l'ora dei pensionati

L'attacco concentrico portato da quanti vogliono distruggere la nostra Civiltà con l'oppressione economica gestita da Bruxelles tramite la moneta unica e che ha nella rapina fiscale il suo grimaldello, alleati con chi della nostra Civiltà vuole distruggere le fondamenta morali e che hanno nell'immigrazionismo e nella omolatria i loro generali, deve essere contrastato con ugual forza e impegno.
Purtroppo molti di noi sono impegnati nelle proprie attività e più di un (ininfluente) commento in rete (dove tutti scrivono, commentano, promuovono e firmano petizioni, urlano senza ascolto) non si riesce a fare, occupati come siamo dalla nostra professione e dalla nostra famiglia.
Abbiamo però una risorsa: i pensionati/esodati.
Sessantenni e settantenni che, come vediamo con il quasi ottantenne Berlusconi, sono ancora perfettamente in grado di impegnarsi nel mondo reale per organizzare le proteste fiscali e la resistenza morale al degrado che ci viene propinato dall'altra parte della barricata.
I sessantenni e settantenni sono quelli che ancora ritengono la droga un vizio, che la famiglia sia composta da Madre e Padre, l'immigrato un calciatore da aggiungere alla rosa degli Italiani e, al massimo, da impiegare per un tempo limitato alle proprie dipendenze.
I sessantenni e i settantenni sono stati estromessi dal mondo del lavoro quando ancora sono in forze, intellettuali e fisiche e non possono finire a fare le code alla posta per pagare le bollette o portare a spasso il cane.
I sessantenni e i settantenni possono iscriversi ai partiti del Centro Destra ed organizzare, dando corpo e continuità, la protesta fiscale, aiutando i cittadini che lavorano a risparmiare e, se del caso, assistendoli, in base alle proprie conoscenze e capacità professionali acquisite negli anni, nei vari passaggi necessari per pagare o non pagare le vessazioni fiscali che i Saccomanni di turno si inventano.
I sessantenni e i settantenni possono difendere e diffondere un concetto di normalità che rappresenti una restaurazione della Tradizione e sia educativo verso i più giovani troppo distratti da messaggi sbagliati che parlano di divorzio, aborto, eutanasia, omosessualità, droga.
I sessantenni e i settantenni possono dare corpo ad una rinascita nazionale che dia la giusta prevalenza all'essere Italiani "d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".
La vera risorsa per il futuro non sono gli immigrati, nè i "quarantenni" alla Letta o Renzi, ma sono i pensionati e gli esodati, espulsi dal lavoro, rottamati ingiustamente, ma ancora in forze.

mercoledì 15 gennaio 2014

Legge elettorale:alla faccia della governabilità

Le motivazioni (che non condivido) con le quali hanno dichiarato incostituzionali due specifiche della legge elettorale mi fanno pensare che i magistrati non vogliano la stabilità di governo, perchè un governo stabile è un governo forte.
Un governo forte riuscirebbe a riportare i magistrati nell'alveo del loro compito, senza tracimazioni nella politica e non si farebbe dettare i tempi o imporre scelte perchè sarebbe in grado di promuovere leggi favorevoli al Popolo (come quella contro l'immigrazione clandestina) e farle applicare anche contro le interpretazioni dei magistrati.
Un governo forte non permetterebbe di essere destabilizzato dalle continue inchieste, nè che inchieste di ampia risonanza mediatica colpiscano aziende e imprenditori che danno lavoro e "fanno pil".
Allora ecco che il premio di maggioranza, l'unico che garantisca maggioranze stabili, non "deve" essere così premiante nè troppo maggioritario.
Ed ecco che se spunta un "uomo forte" nel Centro Destra, quello "deve" essere eliminato.
Non erano il premio di maggioranza e le liste bloccate il male del "porcellum", ma la regionalizzazione del primo al senato e la mancanza di un vincolo di mandato che faccia decadere chi tradisce la lista e il premier con il quale è stato eletto.

lunedì 13 gennaio 2014

Guerra al contante, guerra alla Libertà

Con un articolo di Giuseppe Turani, un ampio servizio su Antonio Patuelli presidente Abi e una intervista al presidente di Confesercenti, QN il Quotidiano Nazionale ha aperto una campagna per l'abolizione totale dell'uso del contante.
Turani lo ha scritto chiaramente: per cinque anni proibire l'uso del contante in ogni transazione.
Una evidente mentalità stalinista che presuppone uno stato persino più invadente di quello prepotente e predone che abbiamo.
Una mentalità ostile alla Libertà della Persona, quindi contraria alla Dignità dell'Uomo.
Una mentalità che si traduce nella sottomissione agli interessi di chi vorrebbe controllare anche le spese minime dei cittadini e porta acqua al mulino di chi, vendendo e guadagnando sulle carte di pagamento, alimenta l'indebitamento di singoli, famiglie e aziende.
La guerra che viene scatenata contro il contante è la stessa guerra contro la Libertà che a livello statuale è rappresentata dalla moneta unica che ha sottratto alle Nazioni la Sovranità monetaria.
Il fisco è, da sempre, lo strumento per opprimere meglio i popoli, inibendo loro l'autonomia economica e quindi la libertà individuale.
E' evidente che difendere l'uso del contante è anche difendere la nostra Libertà.

domenica 12 gennaio 2014

Si gonfiano come tacchini ( il mio vafa domenicale)

Ieri a Brescia la mia alleanza di sogno (Forza Italia, Forza Nuova, Lega e Fratelli d'Italia) ha contestato la Chienge.
A parte la soppressione della Libertà di Opinione con la Digos che ha dovuto far rimuovere uno striscione esposto dall'Assessore Viviana Beccalossi contro lo ius soli, questa mattina il gr1 della Rai (la stessa che ci chiede il canone entro il 31 gennaio) ha fatto la sua marchetta riportando una dichiarazione della Chienge che, con la sua tipica parlata non italiana, ha tra l'altro detto: io sono l'istituzione, quando parlano con me parlano con l'istituzione.
E ecco che scatta il mio primo vaffa domenicale ...

sabato 11 gennaio 2014

Piemonte:la solita storia
La magistratura gioca per la sinistra.
Non è una novità.
Noi votiamo e loro annullano.
E i risultati sulla vita sociale, politica, economica si vedono tutti.

venerdì 10 gennaio 2014

Vorrei un Miracolo da Papa Francesco, i Marò a casa.

Caro Francesco, mi scusi, sono ancora io, e La disturbo nuovamente. Non so se Le è giunta o meno la mia nota di fine anno, non credo, ma torno alla carica per una supplica, a questo punto è veramente una supplica. 
La mia nota, a qualcuno piaciuta, da altri tacciata forse d'irriverenza, si concludeva così:  "Mi perdoni, infine: Lei che è così popolare, che è dichiarato Uomo dell' Anno, che forse riceverà il Nobel della Pace, vorrei che facesse un Miracolo. Un Vero Miracolo: si impegnasse con il Governo Indiano per far tornare in Italia i Nostri due Fucilieri di Marina, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, da troppo tempo in ostaggio di una nazione troppo vogliosa di dimostrarsi una neo-potenza. E' chiedere troppo ? Le garantisco che la cosa si risolverebbe in fretta. O gli indiani mostrerebbero scarsa diplomazia davanti al Papa Buono e Misericordioso ?".
Dunque, eccomi a chiederLe un vero Miracolo, non per me, ma per due persone che mi stanno a cuore, i due Soldati Italiani, abbandonati dallo Stato al quale giurarono fedeltà. Lei, Santità, ha conosciuto la Guerra, anche se breve, in Argentina, nel 1982; ha conosciuto lo strazio delle donne, madri, mogli, figlie, fidanzate, sorelle al ritorno a casa delle 649 salme di Caduti dalle Malvinas (per non dimenticare quelle inglesi: i morti sono tutti uguali, checchè ne dicano alcuni, soprattutto in Italia...). 
Ora, giungono voci che i Nostri due Soldati, prigionieri in India in attesa da quasi due anni di un processo che non avrebbe dovuto nemmeno esserci, perchè agirono obbedendo agli ordini in acque internazionali, rischierebbero addirittura la Pena di Morte. Ora mi appello a Lei, Santo Padre, in nome di quella Misericordia da Lei spesso evocata: compia un vero Miracolo, là dove la diplomazia Italiana ha fallito; faccia scattare la Diplomazia Vaticana, che tutela oltre un miliardo di Fedeli Cattolici in tutto il mondo, ne parli dal Balcone in San Pietro; chieda un gesto di clemenza all' India, riportando a casa Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, per essere processati in Patria, dove potranno dimostrare con più facilità le loro ragioni. 
Io sono un povero peccatore, a volte dubbioso ed irriverente verso di Lei ed alcuni cambiamenti, ma non pensi a me, ma a quelle Famiglie che aspettano dal Febbraio 2012 il rientro dei loro cari. Sono due Soldati, due Centurioni che hanno Fede.
La supplico con tutto il mio cuore, li porti a casa. Grazie. 

L'ipocrita beneficenza di Letta e Saccomanni

Letta e Saccomanni, con la complicità di Renzi, Alfano, Monti e Casini, hanno aumentato ancora una volta la nuova tassa sulla casa, dando la possibilità ai comuni di incrementare le aliquote tanto sulle prime, quanto sulle case ulteriori, senza peraltro in cambio dare altri servizi oltre a quelli che già si pagano (profumatamente) a parte.
In sostanza si paga per avere NULLA in cambio.
La scusa è che con tale aumento si potranno incrementare le detrazioni "per le famiglie bisognose".
Non capiscono che più aumentano le tasse, meno soldi abbiamo in tasca e quindi crescono le famiglie "bisognose" in un circolo vizioso che porta ad ingrossare il bisogno, le tasse e l'assistenzialismo ?
E, poi, la vera beneficenza la si deve fare con i soldi propri, non quelli altrui come fanno Letta, Saccomanni e complici che si fanno belli con i NOSTRI soldi.

giovedì 9 gennaio 2014

La tassa dell'invidioso e dello scialacquatore

Se la tassa sulle case è la classica rapina comunista contro la Proprietà, la tassa sui risparmi, che qualcuno vorrebbe ancora aumentare, pudicamente chiamata "tassa sulle rendite finanziarie", è la tassa dell'invidioso, dello sprecone, dello scialacquatore contro le persone assennate, che hanno cultura del e rispetto per il denaro, guadagnato e risparmiato con i sacrifici del lavoro quotidiano.
Lo scialacquatore invece no, vuole continuare a sperperare denaro e, esaurendo presto il proprio, vuole mettere le mani su quello altrui.
Non c'è differenza con il ladro o il rapinatore che sottrae i risparmi alla gente.
La tassa sui risparmi diventa così anche la tassa dell'invidia, di chi non sa contenersi e programmare la propria esistenza e, allora, muoia Sansone con tutti i filistei, cerca di ammorbare anche la vita del prossimo.
Tra Tobin tax, capital gain, prelievo sui depositi, qualunque cosa uno faccia, deve pagare il pizzo allo stato.
Se compri un titolo, paghi.
Se lo vendi paghi anche se se lo vendi in perdita e paghi due volte se lo vendi guadagnandoci.
Se vuoi fare cassetta, paghi il deposito.
E se ritirassimo tutti i nostri soldi e li nascondessimo sotto il materasso ?

mercoledì 8 gennaio 2014

Contro tasse e burocrazia

Le tasse di uno stato predone e inefficiente hanno da tempo superato l'argine del legittimo e del sopportabile e solo un Popolo abituato ad obbedire non si è ancora rivoltato come avrebbe dovuto, forse anche perchè nessuno ha ancora incarnato lo spirito della ribellione, proponendo adeguate garanzie e solidarietà a chi protesta e spingendo sull'acceleratore della protesta.
L'occasione possono averla i partiti del Centro Destra in questo gennaio che segue il bagno di sangue di dicembre e sfruttando anche la protervia e l'inefficienza dei predoni che non solo opprimono il Popolo con tasse e aliquote sempre crescenti, ma lo obbligano anche a continue rincorse per inseguire le date di scadenza sempre differenti e calcolare (o far calcolare con un aggravio di costi a beneficio del caf sindacali e dei commercialisti) i nuovi importi da pagare.
Salvo modifiche dell'ultimo momento.
Insomma uno stato predone che rende la sua perversa azione di dominazione fiscale ancora più invadente e odiosa applicando una asfissiante, inutile e prepotente burocrazia.
Non solo dobbiamo pagare (troppo) ma dobbiamo anche perdere tempo e altro denaro per conoscere quali siano le scadenze e gli importi da pagare.
Se Berlusconi, Salvini, la Meloni, Fiore unissero le loro forze per dire agli Italiani,
non pagate più le tasse che non vi vengano comunicate per tempo, in modo dettagliato nella loro formazione e con l'accompagnamento del modulo precompilato per adempiere,
garantendo un collegio difensivo composto da avvocati e commercialisti per rintuzzare ogni pretesa dello stato fino a quando il Centro Destra non andrà al governo e, come primo provvedimento, sanasse ogni contestazione in merito, allora potremmo forse vedere lo stato farsi piccolo verso il Popolo, rispettarlo e, forse, riusciremmo persino a veder tagliate quelle spese che ci caricano, ogni anno, di debiti e di tasse.
Il mese di gennaio, con le scadenze tasi (16 gennaio in rinvio), mini imu (24 gennaio) canone rai (31 gennaio) bollo auto (31 gennaio) può essere il mese favorevole per innescare la miccia e far deflagrare tutto.
Occorre solo che almeno un partito nazionale impugni la fiamma della Libertà.

martedì 7 gennaio 2014

Nazione e Famiglia valori non negoziabili

Il segretario del pci/pds/ds/pd, ha posto quali elementi fondanti dell’azione politica nei prossimi mesi la legge elettorale, il cosiddetto “job act” pessima imitazione di un Americano a Roma (in questo caso a Firenze), le unioni “civili” e la revisione della Bossi Fini sull’immigrazione.
A parte il “job act” che vorrebbe essere un piano per dare lavoro a chi non lo ha (ma in realtà è solo una formula vuota) sono tutti argomenti marginali e dannosi per l’Italia.
Se avesse veramente voluto proporre una rinascita nazionale avrebbe dovuto porre in primo piano l’uscita dall’euro, quindi la riduzione delle tasse nei vari segmenti (redditi, risparmi e proprietà), la riforma della giustizia ed il presidenzialismo, cioè l’archiviazione della costituzione del 1948 ormai ampiamente inadeguata (a voler essere generosi).
In particolare è una pericolosa e distruttiva concessione argomentare sul “matrimonio” degli omosessuali e la concessione della cittadinanza e del voto agli immigrati, perché di questo si tratta quando si parla di unioni “civili” e di revisione delle Bossi Fini.
Sono i due argomenti che possono dissolvere una Nazione e le fondamenta su cui si basa ogni società civile: la Famiglia.
Una Patria è fatta di uomini e donne che la rendano, sotto ogni profilo, “una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor” e pensare di ammettere milioni stranieri che qui non hanno radici, non hanno storia, non hanno passato, quindi sono totalmente disinteressati, quando non apertamente ostili, alle nostre usanze, costumi, tradizioni, ma anche monumenti, cultura, gastronomia, significa non solo dissolvere la Nazione, ma anche porre le premesse perché gli Italiani siano espulsi dall’Italia, allo stesso modo in cui i Boeri, accogliendo, sia pur per sfruttarne il lavoro, Zulù, Xosa e altre tribù negre nel Transvaal, hanno posto le premesse per esserne cacciati.
Ma non minore rilevanza assumerebbe la elevazione a rango di legge del “matrimonio” tra stesso sesso, rappresentando nel modo migliore quella dissoluzione dei costumi che ha già travolto in passato altre civiltà.
Un “matrimonio” che colpirebbe, forse mortalmente, l’istituzione fondamentale di una società civile, la Famiglia, la cui crisi coincide con la crisi della nostra società ed ha avuto inizio con l’approvazione della legge sul divorzio nel 1970.
Senza considerare i costi (reversibilità pensionistica, assistenza sanitaria e questo a prescindere dalle finzioni e dalle truffe che ne possono nascere) che simili provvedimenti imporrebbero ad un bilancio dello stato già sin troppo gravato da marchette varie a favore delle numerose clientele e che non richiede nuovi capitoli di spesa ma solo la cancellazione di molti di quelli attualmente scritti, per restituire ai singoli cittadini la gestione del proprio denaro che oggi viene estorto dalle vessazioni fiscali di uno stato nemico.
Nazione e Famiglia non possono essere quindi argomenti di discussione, di trattativa, di scambio.
Se mai una maggioranza si formasse per concedere cittadinanza e voto agli immigrati e il “matrimonio” agli omosessuali, quella maggioranza voterebbe la dissoluzione dello stato e ognuno di noi sarebbe legittimato non solo a contrastare tali provvedimenti in ogni modo, ma anche a sentirsi totalmente svincolato da ogni dovere verso le istituzioni statuali che hanno tradito il contratto sociale posto a base della costituzione dello stato Italia.
Ma potrebbe anche essere che, furbescamente, Renzi (chi lo imbecca) voglia stornare l’attenzione dando in pasto alla polemica i due argomenti che creano insanabili divisioni, per poi portare a casa l’unico sistema elettorale che ci imporrebbe una dittatura della sinistra per lunghi anni: il doppio turno.
Male ha fatto il centro destra ad aprire alle proposte della sinistra sia pur a condizione e limitatamente alla legge elettorale per andare al voto il 25 maggio.
Avrebbe dovuto invece sviluppare il tema e rilanciare conservando, tra le proposte, il modello spagnolo, ma affiancandogli quello inglese (maggioritario uninominale secco ad un turno) e quello italiano di un porcellum rivisitato, con il collegio unico nazionale anche per il senato e con la automatica decadenza dei parlamentari che fanno il salto della quaglia (ad esempio Fini nella passata legislatura e Alfano in quella attuale).
Accettare il doppio turno significherebbe regalare alla sinistra lunghi anni di governo duranti i quali porterebbe a termine la distruzione della Nazione e la sua deriva morale, con la classica politica comunista che depreda redditi, risparmi e proprietà.


Contro quei provvedimenti, quindi, opporvisi non è solo un diritto politico, ma un dovere di legittima difesa per contrastare la volontà di estinguere il nostro Popolo.

sabato 4 gennaio 2014

Renzi, il vecchio che avanza.

Chi sperava che Matteo Renzi rappresentasse il nuovo, la faccia moderata dei neo-comunisti del PD, è già sistemato. 
Incominciata malissimo la sua carica da segretario ed aspirante dittatore: con gli Italiani che muoiono di fame o scelgono il suicidio, non arrivando alla prima settimana, il fiorentino annuncia di voler pensare invece ai matrimoni tra stesso sesso ed alla riforma della Legge Bossi Fini, in senso più permissivo. Legge che invece dovrebbe avere più restrizioni, sostituendo la pena pecuniaria con la galera, per clandestini che soldi non hanno...
Come ammonisce da sempre Silvio, i comunisti non cambieranno mai... Avvertiti !

giovedì 2 gennaio 2014

Il bla bla del Colle

Naturalmente non ho ascoltato Napolitano, confermando una scelta che risale ai tempi di Scalfaro e che ho il piacere di vedersi allargare anche con sempre maggiori inviti a spegnere quella voce.
Non posso però impedirmi di ascoltare, io che la radio la tengo accesa in permanenza quando sono in casa, le marchette che i valletti di regime della rai di stato fanno, con una sperticata apologia delle banalità (quanto sincere non lo so e non ci giurerei) espresse dal Colle.
Spurgando l'incenso, direi che Napolitano ieri ha espresso due "concetti": riforme e rispetto.
Quali novità !
Quale profondità di pensiero e di analisi !
Ma chi crede di coglionare ?
Forse qualche nostalgico del pci/pds/ds/pd, certo non la maggioranza degli Italiani veri che guardano, valutano e decidono, anche senza esternare con plateali prese di posizione, ma facendolo ben capire nell'urna di quelle elezioni che Napolitano, proprio perchè sa che verrebbe bocciato dal Popolo, non vuole concedere.
Delle riforme ne sento parlare da quando sono nato e probabilmente ogni politico se ne riempirà la bocca anche in futuro.
Il punto non è straparlare di riforme in senso generale come di una formula magica che risolverebbe tutto, ma di realizzare quei provvedimenti necessari a risollevare la nostra Nazione.
E, certamente, non possono essere tali molti provvedimenti che la sinistra, pone da tempo al centro della sua propaganda.
Non è utile alla Nazione lo ius soli, la cittadinanza e il voto generalizzato concesso agli immigrati, perchè la cittadinanza e il diritto di voto che ne consegue deve essere un premio, non un diritto, concesso a singole, selezionate unità, non a masse, in modo da non stravolgere il tessuto sociale, economico, etnico e politico dell'Italia.
Non basta nascere (o vivere, come ha debordato la Chienge) in Italia per essere Italiani.
La Chienge avrà anche ottenuto la cittadinanza italiana, ma come l'ha ottenuta potrebbe anche, con una legge e un tratto di penna, esserle revocata.
La mia Nazionalità Italiana, invece, nessuno potrà mai cancellarla.
Non è utile il "matrimonio" omosessuale, che rappresenta, dopo divorzio, aborto, eutanasia, un ulteriore passo per la disgregazione di quei Valori Tradizionali che hanno sorretto la nostra Civiltà per millenni, rendendola la migliore mai esistita e il cui venir meno sgretolerebbe i pilastri sui quali la Civiltà, tout court, stessa si fonda.
Non sono utili leggi repressive della libertà di opinione (negazionismo, omofobia, discriminazione territoriale ....sic !) perchè calpestano il diritto naturale di ogni persona di esprimere le proprie idee e di poterle diffondere.
Non è utile l'esproprio sistematico della proprietà, altro Valore Tradizionale e Fondamentale di una società civile, attraverso tasse e imposte che depredano redditi e risparmi e limitano la possibilità di sostenere proprietà immobiliari.
Non è utile una giustizia che "scende in campo" schierandosi da una parte e colpendo sistematicamente un solo Leader, cercando così di ribaltare le scelte del Popolo.
Non è utile una organizzazione dello stato fondata non sul bilanciamento dei poteri, ma sul potere di interdizione nei confronti di chiunque cerchi di attuare un progetto politico votato dalla maggioranza degli elettori.
Non è utile accettare ordini da strutture sovranazionali controllate da nazioni straniere ed usare una moneta "comune" rinunciando a batterla in proprio, svendendo così quella Sovranità e Indipendenza Nazionale per la quale migliaia di Italiani sono morti nei secoli passati.
Ecco che si possono tratteggiare riforme vere, riforme sane, riforme utili che, però, sono sicuro non otterrebbero il consenso della sinistra, come in tutti gli anni passati in cui il Cavaliere ha pur provato a realizzarle (ricordo solo che il dimezzamento dei parlamentari fu realtà, ma venne bocciato da un referendum voluto pervicacemente dalla sinistra).
Quanto al "rispetto" per le istituzioni, quello lo si ottiene con i comportamenti e con la propria storia personale.
Non si può pretendere rispetto, quando il proprio passato e i propri atti presenti ne negano i presupposti, qualunque incarico istituzionale si ricopra.