giovedì 30 ottobre 2014

Mare "Vostrum"

Il Regno Unito non invierà la sua flotta per supportare il proseguimento di Mare Nostrum.
La motivazione è tanto semplice quanto solida: sapendo che, appena fuori dal porto africano, arrivano i mezzi delle nazioni europee per portarli da noi, in viaggio si metterebbero in molti di più.
In una parola, Mare Nostrun è "attrattivo" per chi vuole arrivare, pur clandestino, con tutti gli onori in Italia, beneficiando poi di vitto e alloggio a spese nostre.
Ma quando cominceremo ad imparare dagli Inglesi che sanno come gira il mondo ?
E che dire degli Australiani che hanno bloccato tutti gli arrivi di immigrati per evitare contagi da Ebola mentre noi continuiamo ad andarci a prendere a domicilio chi vuole venire in Italia ?

mercoledì 29 ottobre 2014

L'inganno di Renzi

L’unione sovietica europea ha rilevato incongruenze nella legge di stabilità (ex finanziaria) dell’Italia ed ha chiesto (ordinato) spiegazioni (correzioni).
Il ministro dell’economia Padoan rispondendo (immagino come Fracchia e Fantozzi davanti al megadirettore galattico) ha assicurato che gli importi mancanti saranno prelevati dal fondo per la riduzione delle tasse.
Così le tasse non saranno ridotte neppure per la minima parte promessa e strombazzata da Renzi come se fosse un evento epocale.
Per proteggere il pupo, la stampa di regime ha intonato il Coro del Nabucco contro l’unione sovietica europea, cercando di farci credere (come se avessimo l’anello al naso) che se le tasse non si abbassano sia tutta colpa di Katainen, oscuro burocrate finnico.
Renzi avrebbe occasione di ridurre le tasse e di accontentare i parametri del soviet di Bruxelles semplicemente tagliando le spese.
Invece preferisce aumentare la spesa pubblica e aumentare le tasse, imbonendo gli Italiani che ci cascano con tante chiacchiere che, a confronto, il venditore di miracolosi sciroppi del vecchio West era un miserrimo dilettante.

martedì 28 ottobre 2014

Il 28 ottobre
è una di quelle date che la storia ricorda, e lo faccio io che non sono Fascista ma un umile cattolico di centro destra.
Lo faccio per Provocazione ma anche come memento alla vicenda storica che viviamo oggi.
Particolarmente oggi, quando un governo di sinistra, a guida del diretto erede del partito comunista sta facendo strame di tutte le garanzie per il lavoro, unicamente per obbedire agli ordini del nuovo internazionalismo finanziario di cui la sinistra rappresenta la obbediente pedina.
E allora quest'anno il 28 ottobre torna utile per ricordare anche come tutte le leggi fondamentali di tutela del lavoro furono impiantate da quel "regime" così negletto.
E vale la pena ricordarlo agli internazionalisti socialcomunisti oggi ossequienti ascari dell'internazionalismo finanziario che, senza pudore, sta smantellando con una tempistica inaccettabile ogni tutela del lavoro.
Un po di storia, 28 Ottobre 1922.
Il 28 ottobre 1922, al termine di quella che sarebbe passata alla Storia come “la Marcia su Roma”, Benito Mussolini fu incaricato dal Re Vittorio Emanuele III di formare il nuovo governo.

Mussolini mantenne quell’incarico per quasi 21 anni, fino alle conseguenze del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943.

Il 28 ottobre è una data che viene da alcuni celebrata, nonostante non sia più festa nazionale.

E’ il destino delle festività di parte.

Sarà anche il destino del 25 aprile, altra festa celebrata solo da una parte degli Italiani.

Personalmente ritengo legittimo che ognuno celebri le ricorrenze che ritiene più affini ai propri sentimenti, ma la Festa Nazionale deve rappresentare un momento di unità … e sarà oggetto di un altro post.

In questa circostanza, alla distanza siderale di ben 90 anni da quel 28 ottobre, credo sia doverosa una riflessione su quello che fu il Fascismo per l’Italia.

E non possiamo fare alcuna seria riflessione se, preliminarmente, non consegniamo il Fascismo alla Storia, rinunciando ad ogni strumentalizzazione in funzione dell’attualità.

Che la data di conclusione dell’esperienza Fascista sia il settembre 1938 (inizio della legislazione c.d. “razziale”), il 10 giugno 1940 (entrata in guerra contro la Gran Bretagna e alleati della Germania), il 25 luglio 1943 (Gran Consiglio che sancisce la fine del Governo Mussolini), il 25 aprile 1945 (termine delle ostilità) o il 28 aprile 1945 (assassinio di Mussolini da parte di una banda partigiana a guerra finita) non ha grande importanza.

Quel che conta è che il Fascismo è un momento storico concluso e da contestualizzare,nel bene e nel male.

Sì, perché se del male c’è stato (ad esempio la guerra scioccamente combattuta assieme ai tedeschi, nostri nemici storici) è onesto ricordare il bene del Fascismo.

Contro il Fascismo sono stati scritti ponderosi tomi e spesi fiumi di parole.

Citando il Manzoni, con orgoglio, direi di me stesso che di mille voci al sonito, mista la sua non ha.

E francamente ritengo anche sciocco ripetere quel che altri, con più convinzione, hanno scritto e scrivono.

Lo scopo di questo post è ricordare e contestualizzare.

Il 19 marzo del 1919 nascono i “Fasci di Combattimento”.

E’ un’Italia che noi non possiamo neppure lontanamente immaginare.

Avevamo vinto la Grande Guerra, ricongiungendo all’Italia Trento e Trieste e solo più tardi Fiume e l’Istria.

Ma molti territori reclamati e che ci spettavano per diritto storico, come la Dalmazia, ci erano stati negati.

Come eravamo rimasti esclusi dalla spartizione delle colonie già appartenute alla Germania guglielmina.

La guerra aveva provocato molti morti e ci era costata anche economicamente.

I socialisti, che erano stati sin dall’inizio contrari all’ingresso in guerra, approfittavano delle difficoltà dell’Italia liberale per scatenare le masse dei più poveri, allettandoli con le abituali parole d’ordine dei demagoghi irresponsabili.

Due anni prima, il 7 novembre 1917 (quella rivoluzione fu chiamata “d’ottobre” in funzione del calendario ortodosso) un criminale come Lenin era riuscito a conquistare il potere in Russia, massacrando la dinastia regnante dei Romanov e tutti gli oppositori e proponendo la sua Russia come paradiso dei lavoratori.

I socialisti massimalisti e i comunisti (nati a Livorno nel 1921) pensavano di poter esportare la rivoluzione russa anche in Italia e in Occidente.

I reduci della Grande Guerra venivano sistematicamente isolati e anche malmenati.

Nel nome del socialismo e del comunismo venivano commesse violenze sulle proprietà e sulle persone.

Il governo liberale non riusciva a controllare la situazione.

Tutto questo si aggiungeva alle ancora profonde differenze tra le varie regioni italiane e che 60 anni di Unità non erano riuscite ad eliminare.

In questo quadro è naturale la reazione di chi è aggredito.

Proprietari terrieri, industriali e reduci.

Ma anche intellettuali e nazionalisti che vedevano esplodere l’Italia nel momento in cui si sarebbe dovuto fare fronte per capitalizzare la vittoria bellica.

Alla violenza si cominciò a rispondere con altrettanta violenza.

Per arrivare al 28 ottobre 1922.

Elezioni regolari prima e “pilotate” poi diedero la maggioranza parlamentare al Governo di Mussolini.

Praticamente nel giro di due anni Mussolini divenne il Duce.

L’Italia e la massima parte degli Italiani erano con lui.

Perché ?

Perché aveva dato agli Italiani quel che desideravano: la sicurezza.

Allora Libertà e Democrazia non erano Valori imprescindibili, anche perché gran parte della popolazione non poteva goderseli, essendo alle prese con problemi molto più materiali e immediati.

E fu proprio a quei bisogni che il Fascismo seppe dare una risposta adeguata.

La fondazione di ancora oggi importanti istituti nazionali: dall’INAIL all’INPS (con l’istituzione della “liquidazione”), l’IMI, l’ANAS (con tutti i lavori pubblici realizzati per rendere l’Italia un paese dalle moderne vie di comunicazione), l’ IRI.

E ancora opere di bonifica e di urbanistica cittadina, che hanno reso salubri zone fino ad allora malsane e hanno creato le moderne infrastrutture cittadine.

La politica per la famiglia e la maternità.

Le prime leggi sul lavoro:
il r.d. 15/3/1923 nr.692 e 1955 sull’orario di lavoro
il riposo domenicale e settimanale della L. 22/2/1934 n. 370 (ancora in vigore pur con gli aggiornamenti del caso) .

Il decreto entrato in vigore l’1/1/1934 sulle malattie professionali, progenitore del famoso D.Lgs. 626/94.

La scuola media obbligatoria : un progetto riuscitissimo per quanto ardito di riforma dell’intero ordine scolastico che nonostante una malandatissima scuola pubblica, devastata da cinquant’anni di ministri democristiani e da sei anni di ministri comunisti, ha retto fino ad ora, quando, proprio con il Governo Berlusconi, si è finalmente attuata la prima organica riforma scolastica dopo 80 anni.

Le colonie estive.

La modernizzazione dell'agricoltura.

E cosa dire di quel mirabile esempio di saggezza giuridica e modernità che furono e sono i codici civile e penale ? Per quanto siano stati manipolati, ancora oggi formano l’essenza del nostro diritto a riprova della grande saggezza con la quale sono stati impostati, tanto da poter assorbire modifiche, integrazioni, cancellazioni sapendo comunque dare una risposta teoricamente corretta alle esigenze di giustizia dei cittadini.
Un corpus iuris che, anche in questo caso, ha dovuto attendere il Governo Berlusconi per avere organiche riforme nel diritto societario, nel diritto fallimentare, nell’ordinamento giudiziario.

Ma il più grande merito del Fascismo è stato sicuramente quello di prendere una terra divisa in campanili e in tante genti e farne un Popolo, una Nazione.

Perché se nel 1861 “l’Italia è fatta, ora facciamo gli Italiani”, questa impresa ancora non era stata compiuta.

Il senso di appartenenza che il Fascismo è riuscito a dare al nostro Popolo ci ha consentito di diventare una Nazione del XX secolo.

Di aspirare legittimamente ad occupare quel posto che la nostra Storia, la nostra Civiltà, la nostra Arte, la nostra Cultura dicono prepotentemente che è nostro, perché la Civiltà Occidentale non può prescindere dalle fondamenta e dal contributo dell’ Italia e degli Italiani.

Il Fascismo fu anche questo ed è opportuno ricordarlo, nel momento in cui i decenni che ci separano a quel 28 ottobre 1922 ci suggeriscono di consegnarlo definitivamente alla Storia, per considerare con obiettività e distacco la sua incidenza nella vita dell’Italia e degli Italiani, valutandone sia gli aspetti negativi, che quelli (che pure esistono !) positivi

lunedì 27 ottobre 2014

Abbiamo poco tempo per "Rinsavire"


In questi giorni, dopo le esternazioni di alcuni con un po di confusione, anche gli unici due quotidiani leggibili dall’elettorato di Centro Destra sono partiti per la tangente, cedendo le armi.
Non stupisce il Giornale che, doverosamente, deve rappresentare la linea del suo Editore (anche se si chiama Paolo e non Silvio).
Meraviglia Libero con un Belpietro che nell’editoriale di sabato ha sostanzialmente giustificato le scelte del maggior partito del centro destra dicendo che è inutile fare una battaglia quando gli stessi eserciti papalini hanno abbandonato il campo al nemico.
Ma la battaglia contro la deriva morale rappresentata dall’assecondare i capricci sessuali di alcune lobby e dalla svendita della nostra Identità rappresentata dalla concessione della cittadinanza per ius soli ai figli degli immigrati, non è una battaglia religiosa, bensì strettamente politica.
Sono elementi che, assieme alla guerra al fisco e alle tasse e al contrasto alla rinuncia a Sovranità a Indipendenza a favore degli gnomi di Bruxelles, rappresentano uno spartiacque essenziale tra un’Italia dignitosa e civile ed un’Italia marcia e serva.
Chissenefrega se il Vaticano molla il colpo e, con Bergoglio, si schiera con i presunti vincitori ?
Un simile comportamento è tipico di una organizzazione che è sopravvissuta per duemila anni.
Importa invece che l’Ebola politica che ha colpito il centro destra venga individuata, circoscritta, isolata e posta in quarantena perché possa contagiare il meno possibile.
La cronaca di questi giorni ci dice che anche dall’Ebola si può guarire e, dopo, si è immuni al virus che per il Centro Destra è rappresentata dalla accettazione delle unioni “civili” (?) modello tedesco e della concessione della cittadinanza ai figli di immigrati nati e con studi svolti in Italia.
Come per tutte le malattie, conoscerle, conoscerne gli untori, conoscerne i falsi guaritori, sono i primi passi per guarire e per tornare sani.
Berlusconi era ed è  il collante del Centro Destra e deve ritrovare la strada  che sia in grado di ricreare quella coalizione che ha rappresentato in questi venti anni l’Italia migliore, che produce, che lavora, che non perde tempo a cinguettare, che ha sorretto l’economia nonostante la ferocia del fisco che l’ha dissanguata con tasse oltre ogni limite accettabile e sopportabile.
Questa sarà la mia battaglia elettorale...
Ho fiducia che, però, possa emergere il Leader che potrà condurci fuori dall’attuale situazione di crisi.
Nel frattempo non possiamo lasciare campo libero al nemico e dobbiamo, anche se non sempre condividiamo le posizioni, sostenere, con il voto, quanti sono meno lontani dalle nostre posizioni di centro destra, chiunque sia e chiunque parla e agisce da centro destra.
E se la legge elettorale con la quale si voterà non permetterà di rendere utile ogni scelta, dovremo ricordarci che la politica è l’arte del possibile e che tra tutti questi chi ha maggiori possibilità di resistere a questo vento di dissoluzione è colui che unisce e si comporta con coerenza della sua storia...

domenica 26 ottobre 2014

con chi stiamo noi?

La manovra di Renzi è tipicamente comunista: più tasse ed elargizioni limitate di privilegio per perpetuare la propria burocrazia, depauperando l'intera Nazione e limitando proprietà e libertà individuale.
La protesta della cgil è tipicamente comunista: più tasse per privilegiare la propria base depauperando l'intera Nazione e limitando proprietà e libertà individuale.
Non c'è differenza tra la piazza della Camusso e l'officina di Renzi alla Leopolda.
Nè con Renzi, quindi, nè con la Camusso, ma con Chi dunque?? il centro destra di quelli  di domenica scorsa a Milano, contro le tasse, contro l'omosessualità, contro lo ius soli e l'immigrazione, contro l'euro e l'unione sovietica europea, con quella Forza Italia che nel 94 era li contro il Comunismo, e che oggi è ancora qua contro la deriva morale ma che vive male a causa di molti incapaci al suo seno.....

mercoledì 22 ottobre 2014

I Partiti che non fanno una seria opposizione sono complici

Al TG4 di lunedì sera hanno elencato le dieci tasse aumentate o introdotte da Renzi con la sua manovra.
Sono così tante che, a memoria, non le ricordo tutte, ma elencando approssimativamente:
aumento della tassazione sui fondi pensione (dall’11 al 20)
aumento delle accise (dal 1° gennaio 2016)
aumento dell’iva (dal 1° gennaio 2016)
aumento del prelievo fiscali sui giochi
aumento del prelievo fiscale sulle vincite nelle lotterie
aumento della tassazione sui fondi previdenziali dei professionisti (dal 20 al 26)
aumento della tassazione sul tfr per chi lo vorrà in busta paga (dal 23 all’aliquota massima pagata).
Poi le tasse indirette, come la riduzione della quota detraibile dai redditi del premio per le polizze vita.
Insomma, il contrario della riduzione millantata dal prestigiatore fiorentino.
Ne Il Sole 24 Ore di ieri, invece, appare la notizia che gli aumenti sui fondi pensioni sono retroattivi, cioè decorrono dal 1° gennaio 2014 e non dal 1° gennaio 2015.
Alla faccia dello statuto per i diritti dei contribuenti che vieterebbe tale retroattività.
Insomma Renzi annuncia le elargizioni e le riduzioni di facciata che, invece di essere pagate da una riduzione della spesa pubblica (che per essere effettiva dovrebbe coprire la riduzione delle tasse più una quota di riduzione del debito pubblico) , fa quadrare i conti con un aumento del debito pubblico, della spesa pubblica e delle tasse su altre voci che tiene accuratamente nascoste.
Ma come potete, signori del “40,8%” e signori del 40% dei sondaggi, come potete dare fiducia ad un elemento di siffatta natura ?

lunedì 20 ottobre 2014

Un Centro Destra da ricostruire

Distruggere è facile, costruire difficile.
Una banalità che, però, spesso viene ignorata.
La Destra è stata distrutta dalla magistratura, dalle consorterie internazionali, dalle lobbies di interesse particolare, dagli interessi corporativi di sindacati, pubblici dipendenti, burocrati di stato, guitti, giornalisti, assistiti vari, tutti che beneficiano delle elargizioni  (che oggi vanno sotto il nome di "micro norme") di stato a spese dei cittadini.
Ma la Destra è stata anche distrutta dalla incapacità, venuta meno la forza propulsiva di alcuni Leader di fare squadra.
Sabato ne è stato un esempio.
La Lega con centomila persone a Milano.
Fratelli d'Italia a Reggio Calabria.
Forza Italia a Roma e Forza Nuova a Bologna e Ancona.
Per affermare gli stessi principi: basta con mare nostrum, basta immigrati, prima gli Italiani.
Avrei preferito una unica, grande manifestazione.
E poi ci sono alcune cadute di stile e di Valori che ci si esprime a favore delle unioni tra persone dello stesso sesso.
Una aberrazione per qualsiasi cittadino di cultura, di formazione e di espressione di Centro Destra.
Se vogliamo ricostruire la Destra (come è naturale e logico che si stia già cercando di fare) non si deve criticare Alfano per la circolare che vieta le trascrizioni delle unioni tra persone dello stesso sesso, anche perchè è forse l'unica cosa giusta che abbia fatto da ministro degli interni.
Lo si deve invece criticare perchè insiste nel dare accoglienza ad immigrati che si va a cercare ben oltre il limite delle nostre acque territoriali.
E' vero che il nostro è un Popolo di individualisti a differenza di quello di sinistra che è una massa, ma se vogliamo incidere nella politica italiana, dobbiamo vincere le elezioni e questo significa rinunciare tutti alla "purezza" ideale per come ciascuno di noi la intende, per unirci su principi e Valori che possono accomunarci.
No all'euro, no alle tasse (quindi sì ad una flat tax al 20%), no alla normalizzazione dell'omosessualità, no all'immigrazione.
Sono questi i temi che possono restituire forza e governo alla Destra.
Ma solo se sarà unita.
Soprattutto se davanti avremo un partito comunista che, capita l'antifona (anzi, avendola capita i suoi grandi elettori dei poteri forti ed occulti) ha messo avanti un Renzi millantando una politica "di Destra" CHE NON ESISTE !
Basta guardare alle soluzioni che Renzi propone sulle tasse: più spesa pubblica, quindi più prelievi sui cittadini, che poi, con una partita di raggiro contabile, le voci siano prelevate da una parte anzichè da un'altra, cambio poco, si tratta della solita politica assistenzialista della sinistra che pensa solo a carpire il nostro denaro e i nostri risparmi.
Altrettanto dicasi con la questione omosessuale, dove Renzi vorrebbe legalizzare le loro unioni, aprendo un altro capitolo di spesa pubblica (reversibilità e assistenza sanitaria) senza parlare della deriva morale.
L'immigrazione vede Renzi continuare a sostenere mare nostrum e non vi è alcuna volontà di lasciare l'euro al suo destino per riconquistare Sovranità e Indipendenza, anzi ci si premura di far sapere alla Merkel che verrà rispettato il famigerato 3% al punto da predisporre una "riserva" di oltre 3 miliardi all'interno della manovra di stabilità.
Tutta roba di sinistra, anche se la stampa codina e di regime cerca di spostare i voti di Destra su Renzi presentandolo come il bambino che mangia i comunisti.
Ma è solo un prodotto della loro catena alimentare.
Solo una vera Destra, unita, può respingere il disegno perverso che vuole ridurre i nostri spazi di libertà e trasformarci in sudditi in miseria.
E' la responsabilità dei capi dei partiti come Lega, Fratelli d'Italia, Forza Nuova e Forza Italia, trovare i motivi per unirsi e dare all'Italia, di nuovo, una Destra forte e caratterizzata nei suoi Valori.

sabato 18 ottobre 2014

Timidi passi del centro Destra

Oggi la Lega manifesterà a Milano contro l'immigrazione, mentre analoga iniziativa ha assunto Fratelli d'Italia a Reggio Calabria, a Milano in un convegno si danno la Sveglia al Centro Destra.
Sempre oggi a Bologna Forza Nuova manifesterà in Piazza San Domenico con un comizio di Roberto Fiore, per rispondere alla sciocca invettiva del sindaco (campano) di Bologna Merola contro la politica che asseconda i capricci omosessuali.
E "Forza Italia", la cui bandiera viene mantenuta da iniziative individuali come quella del senatore Gasparri a favore dei Carabinieri o le battute di Brunetta circa la partita di raggiro che è rappresentata dalla manovra pauperista di Renzi, o quelle di singoli come me e i  miei amici che ci mettono la faccia e cercano di proporre cose di Centro Destra, e Forza Italia che fa?? poco ancora...a si...Scuole di Formazione, che in realtà sono solo palcoscenici di vanità..
Insomma, il Centro Destra rialza la testa, adesso che le chiacchiere di Renzi cominciano a mostrare la corda e il governo del putto fiorentino ripercorre, senza speranza, la solita strada della spesa pubblica e delle tasse.
Ancora un piccolo passo e arriveremo a manifestazioni unitarie contro l'immigrazione, contro le tasse, contro la deriva morale.
Per il bene di tutti.

venerdì 17 ottobre 2014

Credete ancora a Renzi?
Renzi strombazza, a suo solito, su fantomatici tagli di tasse per 18 miliardi.
Ognuno di noi vedrà se beneficerà di tagli o se, invece, subirà altre angherie dallo stato, ma anche dalle regioni, province e comuni alla ricerca di denaro per i loro "servizi" sempre scadenti.
Sicuramente otto milioni di Italiani riceveranno gli 80 euro: non sia mai che si vada nuovamente al voto.
Sicuramente una mancetta arriverà anche agli industriali così Squinzi la smette di parlare in televisione con una voce che assomiglia a quella del compianto "commissario Zuzzurro" che, almeno, faceva ridere.
Ma tutti gli altri ?
Renzi minaccia una tassa unica sulla casa (che non andrebbe MAI tassata essendo un costo e non un reddito) lasciando ai comuni - cui ha tagliato i fondi - libertà di aliquota.
Possiamo immaginare quali aliquote ci appiopperanno i comuni (in gran parte amministrati dallo stesso partito di Renzi).
Renzi ha già aumentato la tassazione sui risparmi fino al 26%, conservando la "Tobin tax" di Letta e massacrando i nostri risparmi.
Con Prodi i nostri redditi furono già colpiti da aliquote diaboliche.
Adesso Renzi aumenta anche la tassazione sui Fondi Pensioni dall'11 al 12%, mentre il TFR in busta paga, con un complesso giro contabile che alla fine pagheremo noi perchè gli anticipi delle banche alle aziende saranno garantite dalla mano pubblica, cioè da noi, non si sa ancora se verrà colpito dalla aliquote marginale (la più alta) o potrà conservare l'aliquota del 23-26%.
E così Renzi rottama anche la pensione integrativa, puntando a renderci tutti poveri e indigenti proprio quando, per l'età, avremmo maggiore necessità di aiuto e dei nostri risparmi.
In sostanza Renzi, con un cinismo degno del Marchese De Sade, rottama gli Italiani.
Che sia per far posto ai "nuovi" arrivi ?

P.S.: Come per tutte le manovre, le questioni apparentemente in sospeso trovano soluzione approfondendo quanto viene effettivamente scritto e non solo enunciato verbalmente.
E non sono soluzioni buone.
Questa mattina, per radio, siamo stati informati che l'aumento sui rendimenti dei Fondi Pensioni passa dall'11 al 20% (e non al 12) , praticamente raddoppiato.
E che non vi è alcuna norma per mantenere la tassazione separata sul TFR in busta paga, per cui tali importi subiranno la tassazione irpef con l'aliquota più alta.
 In pratica sarà a costo zero solo per chi ha redditi fino a 15mila euro.
Alla faccia della riduzione delle tasse millantata da Renzi !

giovedì 16 ottobre 2014

Renzi manda a picco il paese.
Renzi aveva programmato il consiglio dei ministri per la legge di stabilità (ex finanziaria) e la borsa ha risposto con un crollo del 4%.
Certo anche la situazione generale ci ha messo del suo, soprattutto lo "stress test per le banche e quelle greche in particolare, ma se ci fosse fiducia nel governo e nella sua azione le perdite sarebbero state limitate se non evitate.
Ma quale fiducia ci può essere con un presidente del consiglio che racconta balle come la riduzione per 18 miliardi delle tasse ?
Una riduzione che sarà addebitata a qualche categoria o strato sociale, come lo è stata la mancia elettorale da 80 euro pagata con l'aumento al 26% delle tasse sui risparmi della famiglie.
Ma Renzi si preoccupa di produrre una legge per assecondare i capricci degli omosessuali e che porterà altri costi con l'assistenza sanitaria e con le pensioni di reversibilità estese all'omosessuale "unito" da Renzi ad altro omosessuale.
Allora non è peregrino uno degli urletti di Grillo a Roma, quando invitava Renzi ad accelerare l'andatura, per distruggere tutto più in fretta, così, quando avrà distrutto tutto e sarà stato cacciato a furor di popolo, potremo anche accelerare i tempi della resurrezione.

martedì 14 ottobre 2014

Non ho più argomenti ne voglia...
Ho letto che Vladimir Luxuria ha incontrato Silvio Berlusconi a Villa San Martino ad Arcore .
Silvio: Ti prego…..
Capisco che è di moda inchinarsi alle lobbies omosessuali, e al giorno d'oggi si diventa intoccabile con una immunità superiore a quella del presidente della repubblica, ma io preferivo il Cavaliere del bunga bunga, che invitava a cena Ruby e le Olgettine e non il signor Guadagno.
E poi leggo “Il ritorno di D’Antonio D’Alì nelle file di Forza Italia da NCD”
Evidente che il parlamentare avrà superato il casting di ‘selezione verticale’ attraverso il quale pare si abbia intenzione di scegliere i futuri candidati di FI”
Invece di prenderli a calci stendiamo sempre a loro il Tappeto rosso.
Che dire poi dei Tesseramenti?..fa bene e condivido quanto dice Il Presidente Berlusconi: “una bandiera di Forza Italia in ogni comune” ottimo….ma bisognerebbe dirlo a chi nei territori ha la responsabilità di far applicare la direttiva. Ma tanto a questi nessuno dice nulla, neanche chiedono merito delle sconfitte elettorali. Dunque ci ritroviamo cosi:
Nonostante il Tesseramento a Forza Italia sia iniziato a novembre del 2013, poi prorogato un paio di volte, e una lettera del Presidente Berlusconi ne dettava i termini, 30 marzo per i dirigenti e eletti di Forza Italia, e giugno ma con proroga a ottobre per tutti gli atri. Premetto che è un dovere di quanti si identificano in un movimento sostenerlo, ma ad oggi quanti sono i tesserati?
2012/2013 :Iscritti PDL : 1.390.112
2013/2014. : iscritti FI. : ( in Italia) circa 13.000, tessera più tessera meno.
Forse c' e' qualcosa che non va se nonostante 2 proroghe di scadenza Tesseramenti siamo a questo punto.
La situazione è tale da aver costretto lo stato maggiore e i responsabili del tesseramento ad un ennesima proroga della scadenza per l’iscrizione al 30 novembre, dead line che nei prossimi giorni sarà ulteriormente spostata al 15 dicembre. La speranza è che con l’indizione dei congressi comunali la quota degli iscritti lieviti.
Vuol dire, come fanno notare, che nemmeno tutti gli eletti — dai consiglieri comunali agli assessori regionali, fino ai parlamentari — hanno sentito l’esigenza di arruolarsi versando una cifra quasi simbolica al partito. “Volontario azzurro” 30 euro, “sostenitore azzurro” 100, “benemerito azzurro” 500, fino ai mille dei parlamentari, il tariffario del tesseramento si trova sul sito. Sono tanti quelli che si riempiono la bocca di Forza Italia e alla sua fonte bevono e mangiano, ma che non hanno fatto la tessera e magari non la faranno…
Comunque in caso di “Congressi” Che importanza ha il "numero di tessere" se tanto esiste il "voto ponderato" con il quale gli OTTIMATI controlleranno comunque i congressi?
(da statuto Forza Italia) ART. 12 - VOTO PONDERATO DEI GRANDI ELETTORI
ART. 13 – MODALITA’ DI CALCOLO DEI DELEGATI ELETTIVI AL CONGRESSO
PROVINCIALE.
Detto questo non ho più voglia ne argomenti. Viva Forza Italia!

lunedì 13 ottobre 2014

Chi vogliamo al Quirinale?
In una intervista a Libero la ministra della Difesa, Pinotti, ha dichiarato che sarebbero maturi i tempi di una donna al Quirinale dopo Napolitano.
Io credo che dopo Napolitano (e Ciampi e Scalfaro) l'Italia e gli Italiani meritino un presidente che, finalmente, sia bravo.
Che sia uomo o donna, poi, sarebbe secondario.
Ma un simile criterio escluderebbe qualunque candidato comunista ...

giovedì 9 ottobre 2014

La fine del Centro Desta...Ormai è fatta.
Il Centro destra è destinato a soccombere…per mancanza di idee, il non aver ancora capito se siamo al Governo o all'Opposizione, nessuno che osi alzare la voce contro Renzi, nessuno che tenga a cuore le esigenze del Centro Destra, - 
l’essere diventati confusionali su le aperture al mondo Omosessuale, non sapere più quale è il nostro obiettivo, la nostra via, essere in mano ad un gruppo di “Nominati” che sono completamente lontani e fuori dalla realtà dei territori, non avere più confronto o espressione e per finire siamo rimasti senza una lira….
Un senato che, non essendo elettivo, è inutile e solo un centro di costo, perchè tutta la mastodontica struttura e l’apparato (che è il maggior costo pubblico rispetto agli emolumenti che percepivano i senatori eletti) resta inalterata.
Un senato che diventa solo un paravento per poter dire di aver “riformato” la costituzione senza, in realtà, aver inciso in nulla se non nella aspettativa democratica di un Popolo, perchè l’unica ad essere rottamata da Renzi è proprio la Libertà e la Sovranità Popolare.
A questo sconcio si unirà una legge elettorale cervellotica che propone ben quattro soglie di sbarramento (per i partiti che si presentino singolarmente, per i partiti che si presentino in una coalizione, per le coalizioni), più una soglia per conseguire il premio di maggioranza e, ove nessuno (partito o coalizione) la raggiungesse, un turno di ballottaggio che sarà disertato da almeno metà elettorato.
Purtroppo ci aspetta un lungo cammino nel deserto per uscire da questa situazione e dubito che ci si possa attendere un colpo di reni se non attraverso eventi turbolenti e tragici che potranno arrivare dall'invasione degli immigrati (con annesse malattie e disordini) o da una crisi economica che realmente, sulla spinta di fame e povertà vera, spingano un Popolo che appare addormentato a ribellarsi.
E’ un bene che il Presidente Berlusconi sia preoccupato, magari potrebbe ripensare alle ultime devastanti mosse e riprendere le redini, azzittendo quanti straparlano e mettendo il morso a quanti si stanno allargando un po’ troppo, incentivando la fuga da Forza Italia.
Possiamo però cercare di salvare il salvabile, contenere il disastro, limitare i danni, se il Centro Destra saprà riunificarsi su un programma che appaghi il sentimento profondo dei suoi elettori e con un Leader che sappia emergere dalla palude dei grigi burocrati.
Un nuovo Berlusconi che sappia fare tesoro degli errori del passato, della troppa eccessiva tolleranza, della troppa fiducia verso il prossimo, dell’ eccesso di liberalismo.
Sarebbe doveroso impegnarsi direttamente in politica, ma poichè l’elettorato di Centro Destra vive del suo lavoro (nonostante gli espropri fiscali di chi prospera con il denaro pubblico) e non sulle distribuzioni del denaro pubblico abbiamo un ulteriore ostacolo: il personale politico.
Chi si impegnasse direttamente in politica rinuncerebbe ai guadagni della sua attività privata.
Chi si impegnasse direttamente in politica dovrebbe essere ripagato per ciò che perde.
Chi si impegnasse direttamente in politica dovrebbe avere tempo e una base solida alle spalle per vivere.
Tutti parlano di “rinnovamento”, confondendo questo con un mero dato anagrafico.
E se invece il futuro del Centro Destra (e dell’Italia) fosse di chi non più giovanissimo e di chi magari in pensione (provocazione?), ma ha ancora energie, idee e voglia di impegnarsi ?
In fondo chi oggi ha circa cinquanta/sessantacinque anni ha visto e vissuto un’Italia ed un’epoca migliore, con Valori morale ben delineati e con una passione politica e ideale che le generazioni di oggi, perdute nei loro telefonini e corrotte dai cattivi maestri che li inducono a credere che non vi siano comportamenti giusti e comportamenti sbagliati, in tutti campi, non possono avere perchè non è stato loro insegnato.
Il futuro è nel recupero del nostro miglior passato.
Perchè di Forza Italia c’è ancora bisogno per creare una alternativa vincente contro Renzi.

lunedì 6 ottobre 2014

Prepariamoci per le Regionali, ma coerentemente 
In novembre si vota per le regionali in l’Emilia Romagna e in Calabria e poi a seguire a marzo 2015 altre Regioni.
Questa è un opportunità e una circostanza che ci deve far riflettere e per tentare l’impossibile, cioè vincere.
Purtroppo le opposizioni sono divise e il Centro Destra è scosso dalle intemerate di alcuni di Forza Italia che si cimentano in cose che nulla hanno a che vedere con la nostra tradizione (non credibili ma,soprattutto, non gradite) di Forza Italia ma anche per tutto il Centro Destra, di un sostegno che certi continuano a fornire al bulletto fiorentino.
Così, come già ho avuto modo di scrivere, non possiamo che guardare con speranza e con fiducia ad un alleanza con  due partiti di Centro Destra sicuramente alternativi e in opposizione alla sinistra ed alle leggi devastanti che questa propone in campo fiscale, morale, istituzionale.
Lega e Fratelli d’Italia diventano quindi i punti di riferimento anche per chi,  concettualmente continuano a considerarsi un elettore di Centro Destra, ma la politica è l’arte del possibile.
E il possibile potrebbe avverarsi in alcune Regioni dove Lega e Fratelli d’Italia sembra abbiano costretto ad un ripensamento Forza Italia che pare abbia scaricato definitivamente gli alfaniani che saranno così costretti a correre con un’improbabile alleanza con i neodemocristi di Casini, nella consapevolezza per tutti gli elettori di Centro Destra che quel voto non solo non potrà essere alternativo alla sinistra, ma anzi, qualora riuscissero ad ottenere seggi, sarebbero solo stampelle per la giunta rossa.
Ma se si riformasse l’alleanza tra Forza Italia, Lega e Fratell’ d’Italia  potrebbe essere un valido laboratorio per la futura alleanza nazionale, spurgata dai collaborazionisti centristi di Alfano e dagli inaffidabili uomini di Casini.
Potrà esserlo se romperemo gli indugi e, superando ogni tabù, facendo una campagna elettorale politicamente scorretta, in cui porre al centro la politica fiscale , quella immigrazionista e di sicurezza e quella morale.
Quindi una campagna che dica come l’eventuale giunta di Centro Destra ridurrebbe fino alla cancellazione l’addizionale irpef regionale, tagliando in parallelo la spesa pubblica e facendo pagare i servizi per quello che costano, con penalizzazioni se non fossero erogati in tempi certi e brevissimi.
Una campagna che dica chiaramente che in Regione non vogliamo ospitare immigrati, clandestini o profughi che siano e che tutti gli immobili (case) e lavori vedranno titolo di preferenza per i residenti, Italiani di cittadinanza e di nazionalità.
Una campagna che, strettamente collegata alla precedente, veda di individuare i clandestini e proceda al loro allontanamento dal nostro territorio.
Una campagna di sicurezza che usi il pugno di ferro contro tutte le violazioni della proprietà privata, cominciando dalle occupazioni illegittime di immobili e dalla interruzione dei pubblici servizi e della libertà di circolazione quando vengono svolte manifestazioni in pieno orario e giornate lavorative.
Infine una campagna che cancelli tutti i provvedimenti tesi a minare l’Istituzione della Famiglia che è unicamente quella composta da un Uomo e da un Donna.
E non mi si dica che certi  sarebbero orientati a candidare un “esponente della società civile”.
Spesso questa espressione, tipicamente di sinistra, significa un signore senza voti suoi, ma con pessime idee ecumeniche e buoniste che non sarebbe mai in grado di guidare Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia contro il candidato che perpetuerebbe il dominio comunista e delle coop, da bravo funzionario e burocrate di parte.
Una scelta del genere sarebbe sbagliatissima.
Un candidato “forte”, non uno “di bandiera”, un candidato che, in prospettiva, per età e capacità possa essere anche la guida del Centro Destra in  regioni difficili.

Qui può cominciare la riscossa del Centro Destra, nella consapevolezza del fallimento imminente della politica cinguettante, tutta "chiacchiere e distintivo" di Renzi, il nemico da battere oggi e finchè sarà a Palazzo Chigi e segretario del pci/pds/ds/pd.

venerdì 3 ottobre 2014

Il Miraggio del TFR in Busta paga 
Nel disperato tentativo di apparire quello che elargisce denaro, Renzi vorrebbe mettere in busta paga il TFR.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è quella retribuzione differita che ogni mese le aziende accantonano per i dipendenti e che verrà erogato al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Una volta era utilizzato come "tesoretto" per una serena vecchiaia o per comprare la casa o estinguere il mutuo.
Oggi, in molti settori, viene utilizzato per incrementare la pensione complementare e consentire di arrotondare la pensione obbligatoria, sempre più ridotta.
Perchè metterlo in busta paga è una fregatura ?
1) Le aziende, che spesso non hanno neppure i soldi per pagare le tasse, dovrebbero sborsare materialmente ingenti somme, mentre adesso le trattengono effettuando solo i relativi accantonamenti.
Tutti possono comprendere quanto verrebbe a costare ad una azienda erogare tutto e subito, invece di trattenere e registrare come accantonamento e, semmai, pagare il TFR a quelle singole unità che cessano il rapporto lavorativo, gradualmente.
2) Il lavoratore ottiene sì un importo superiore in busta paga, ma rinuncia al "tesoretto" di fine carriera.
E' come drogarlo oggi, per obbligarlo a stringere la cinghia domani, quando, per ragioni di età, ne avrebbe maggiore necessità.
3) Accreditare in busta paga oggi il TFR significherebbe colpirlo con l'aliquota fiscale marginale più alta mentre adesso il rendimento è tassato all'11% e quando viene erogato a fine rapporto l'aliquota è tra il 20 e il 25%.
4) In sostanza Renzi, mettendo il TFR in busta paga, non solo spinge le persone a spendere oggi quella riserva che servirebbe a tutti domani, ma incassa oggi, risorse di cui lo stato dovrà fare a meno domani.
Le tasse sul TFR in busta paga, infatti, incrementerebbero da subito gli introiti fiscali e non dubitiamo che Renzi troverebbe il modo, nella sua incompetente megalomania, di spendere e spandere, come è nel dna della sinistra.
In sostanza, il TFR in busta paga indebolisce sia i lavoratori che lo stato, spostando sulle future generazioni il peso di un debito pubblico che Renzi non ha la capacità di ridurre.
L'unica politica economica che invece sarebbe perseguibile, non è usare i soldi già dei lavoratori per drogarne gli stipendi, ma ridurre le tasse, tagliando la spesa.
Ma questo Renzi, con tutte le promesse che ha fatto e continua a fare, non sarà mai in grado di realizzare.

giovedì 2 ottobre 2014

Sondaggi e centro Destra
Leggo un sondaggio, lanciato da Libero con il solito stile strillato "Il sondaggio che spaventa Silvio", Sondaggio Datamedia: Forza Italia crolla al 13%. il Pd (+2%), malissimo Alfano: tocca appena il 2% che Lega e Fratelli d'Italia vengono accreditati rispettivamente dell'8 e del 4 per cento e, assieme, raggiungono sostanzialmente Forza Italia cui è attribuito il 13%.
Non credo nel valore dei sondaggi, perchè se possiamo concedere che siano veritieri, rappresentano però solo quello specifico momento e senza la necessità di esprimere un voto reale, per cui potrebbe prevalere nella scelta più un valore di appartenenza, di speranza e di protesta, che una scelta concreta nella cabina elettorale.
Ma la tendenza è significativa, soprattutto se doppiata dalla considerazione e fiducia verso i leaders che vedono Salvini e Meloni al secondo e terzo posto, meglio posizionati di Grillo e di Berlusconi.
E nessuno che osi alzare la voce contro Renzi, nessuno che tenga a cuore le esigenze del Centro Destra,
Immigrazione, tasse, Marò, omosessuali, droga, manipolazione genetica, sono tutti argomenti per i quali i Partiti devono combattere la medesima, giusta e buona battaglia Contro tutti gli altri. E la nuova Forza Italia non sia troppo “Forza Renzi” lasciando confuso il suo elettorato con dichiarazioni di certi che non ne hanno titolo…e che magari si prestano a inutili pagliacciate, ma di combattere assieme nel centro destra la comune battaglia, nella consapevolezza che è la battaglia su Valori sentiti dagli elettori e, assieme, potrebbero diventare polo di attrazione per tanti che si sono allontanati nell'astensione o che sono ancora in Forza Italia ma insoddisfatti dalla piega che sta prendendo.
Certo che noi in Forza Italia  dobbiamo  essere preoccupati  se Salvini e la Meloni si mettessero d'accordo, magari iniziando dalle elezioni regionali del 23 novembre in Emilia Romagna dove veramente potrebbero ottenere più voti di una alleanza neocentrista tra Forza Italia, Ncd e Udc.
E' un bene che il Presidente sia preoccupato, magari potrebbe ripensare alle ultime devastanti mosse e riprendere le redini, azzittendo quanti straparlano e  mettendo il morso a quanti si stanno  allargando un po' troppo, incentivando la fuga da Forza Italia.
Perchè di Forza Italia c'è ancora bisogno per creare una alternativa vincente contro Renzi.


mercoledì 1 ottobre 2014

I Pavoni della Politica Italiana
In principio fu Ciampi.
Il primo "chiamato" senza passare dal voto popolare a guidare un governo, commissariando la politica, premiato per aver disperso 40mila miliardi di riserve valutarie nell'improbabile difesa della permanenza della lira nello sme e per aver consentito ad Amato di infilarsi, nottetempo, nei nostri conti correnti.
Per ricompensarlo della devozione ai poteri che nulla hanno a che spartire con l'interesse nazionale, fu promosso al Quirinale, dopo un breve ma disastroso intermezzo come ministro dell'economia del primo governo Prodi, quello che sottoscrisse l'ingresso nell'euro,
Non passa un anno ed ecco che si presenta Lamberto Dini.
Era il ministro dell'economia di Berlusconi ma non ebbe alcun ritegno a passare armi e bagagli al nemico in cambio della presidenza del consiglio, dalla quale potè organizzare un partito che ottenne il 4% alle elezioni del 1996 e fu fedele sostenitore della sinistra, fino a quando cambiò di nuovo tornando, figliol prodigo, dal Cav.
Sembrava che la politica avesse ripreso il controllo, ma ecco che Berlusconi disturba troppo i manovratori di Bruxelles che, con la complicità degli oppositori interni del Cav, ordiscono un pronunciamento che porta Mario Monti al soglio di Palazzo Chigi.
Sembrava destinato ad essere il salvatore della Patria, ma una cosa è pontificare dalla poltrona e davanti ad uno schermo scrivendo articoli per il Corriere, altro è fare.
Monti a mala pena, nonostante le truppe di Casini, Fini e Mauro, raggiunge il 10% e poi scompare.
Letta giovane e Renzi sono tappabuchi, ma pur sempre provenienti dalla politica.
Ma si stanno già scaldando altri "chiamati" senza voto.
E per uno (Montezemolo) che sembra ritirarsi avendo avuto almeno l'intelligenza di non presentarsi alle elezioni, evitando un umiliante bagno di voti ed ora è incerto tra il treno e l'aereo, ma comunque grazie all'automobile ha un bel pacchetto di milioni da godersi, ve ne sono altri tre che ambiscono a diventare i nuovi Berlusconi, i nuovi "chiamati" per restituire smalto all'Italia.
Il trio meraviglia è formato da Corrado Passera, che il passo l'ha già fatto e, almeno, ci sta mettendo la faccia e i soldi.
Il secondo è Diego della Valle di cui si dice frigga dalla voglia di "scendere in campo", cercando di replicare il percorso del Cav, anche se la sua Fiorentina non ha ancora vinto nulla (a differenza del Milan di Berlusconi).
Infine, defilato e felpato come un vescovo di curia, ecco Mario Draghi.
Probabilmente lui preferirebbe la presidenza della repubblica da dove poter continuare a tenere i suoi sermoni (si spera in italiano e non in inglese) senza però essere costretto a misurarsi con i risultati.
Costoro, includendovi anche Letta e Renzi, sono riusciti nell'impresa di farmi rimpiangere i Rumor, i Fanfani, i Forlani, persino i Goria e non dico Andreotti che, se fosse vivo e giovane, se li mangerebbe a colazione, pranzo e cena tutti insieme.