giovedì 31 ottobre 2013

Melma stalinista

Non ho mai avuto alcuna stima nè fiducia nei comunisti, considerandoli di infimo livello intellettuale, politico, morale, etico e civile.
Non ho mai pensato, quindi, che coloro i quali non hanno alcuna remora ad abbandonare i propri segretari dopo averli usati per buttarli nei rifiuti (veggasi la fine di Bersani) potessero avere il senso dell'onore per impedire che il Leader indiscusso del Centro Destra potesse restare in parlamento a rappresentare i suoi dieci milioni di elettori.
Spero che la scelta, infame ma perfettamente calzante alla sinistra che così dimostra la sua "qualità", del voto palese su una persona, possa aprire definitivamente gli occhi a quanti hanno sempre ipotizzato, creduto o millantato un risultato diverso.
In primis che il Cavaliere metta fuori dalla porta le "colombe", tanto inutili quanto presuntuose.
I Quagliariello e soci ricordino, se continueranno a votare per questo governo, che anche loro come i Bersani e i Fini, saranno usati e gettati nei rifiuti appena non saranno più utili.
Berlusconi dia disposizione perchè i parlamentari tolgano la fiducia a Letta, senza aspettare un voto che, contrariamente a quanti non fanno altro che riempirsi la bocca con la parola "democrazia" evidentemente non masticano nulla di Democrazia, quella vera, è una pagliacciata finalizzata unicamente a cercare di rimuovere (senza riuscirci) il Leader del Centro Destra.
Ostruzionismo durissimo su ogni provvedimento per bloccare il parlamento e tornare al voto.
E tutto quel che si potrà fare per ribaltare uno stato che non merita di sopravvivere a questa crisi.

alessio.zanon@esercitodisilvio.it

martedì 29 ottobre 2013

Dittatura a chi ?

91 anni fa iniziava la dittatura.
Però i giornali non erano preda dei partiti. I Giudici erano seri, non facevano politica o non andavano alla radio (la TV non c'era...). 
Gli studenti studiavano, i Professori erano chiamati Signor Professore. La droga era la cocaina o il laudano di qualche attore cialtrone, roba da ricchi debosciati. I Nonni erano amati e rispettati, un patrimonio della Famiglia. 
Tutti avevano un lavoro, altrimenti si emigrava, con umiltà ma voglia di tornare poi a casa. 
La Patria era quella di chi si era sacrificato per essa, e si amava come parte di essa. 
La Gerarchia e le Cariche avevano pietre miliari, anche nei piccoli paeselli. I Carabinieri del Re, il Farmacista, la Postina, il Medico Condotto, la Signora Maestra, il Curato, e dove c'era il treno, il Capostazione. Le porte di casa non si chiudevano a chiave, i mariti o erano fedeli (moltissimi) oppure andavano nei lupanare; difficilmente sfasciavano il Matrimonio. 
E l' Italia era una Nazione in crescita, con mille problemi, ma che non ondeggiava secondo il vento. 
La gente non comprava vestiti con firme farlocche, ma vestiva dignitosamente, dal ricco al povero. Specie la Domenica, andando alla Santa Messa. Non sfoggiava infradito o zainetti tracollanti da contrabbandiere. Metteva la cravatta, ed il venerdì non era fremente di scappare dal lavoro travolgendo il prossimo con il valigino ruotato...
I delinquenti andavano in galera, poche storie, con la certezza di un carcere duro. 
Certo, c' era meno libertà. Oggi siamo liberi, di drogarci, di rapinare, di ammazzare bimbi mai nati, di uccidere i nonni, di comprare tutto il superfluo. Liberi di sfoggiare devianze sessuali, chiedendo di adottare bimbi. Liberi di sfasciare matrimoni, fregandosene dei figli. 
Siamo così più liberi che nessuno ci impone cosa comprare grazie ai brainstorm, nessuno ci intercetta le telefonate. Nessuno ci dice cosa pregare, perchè vivere.....

Siamo liberi. Liberi e felici. O no ?

Nani e ballerine contro la privatizzazione Rai

Dalle colonne dei giornali e nelle interviste nei giornali radio e tv, compaiono attori, soubrettine, giornalisti che difendono la Rai pubblica il giorno dopo a quello in cui Saccomanni ne dice una giusta: privatizzare due reti Rai.
Beh, forse non è giusta per intero ma solo per due terzi, ma dall'agente delle tasse imposto a Letta dalla Merkel è già molto.
Capisco il timore di chi, fino ad oggi, ha potuto godere di comode e faraoniche retribuzioni anche per semplici comparsate e che, con la rai privatizzata, dovrebbe competere sugli ascolti e, ancor di più, dipendere dalle politiche finanziarie delle società, ma perchè noi cittadini dovremmo sempre pagare per i comodi altrui ?
La rai privatizzata (tutta, non solo per due terzi !)
ci farebbe risparmiare ben sette miliardi e mezzo di canone,
impedirebbe allo stato di svenarsi per coprire i buchi di bilancio,
farebbe finire le lotte clientelari tra partiti,
impedirebbe l'informazione salivale verso il governo in carica,
darebbe al Mercato la giusta scelta tra chi vale e chi no,
eviterebbe che una parte dei contribuenti vedessero realizzate con i loro soldi trasmissioni contrarie ai loro sentimenti ed interessi.
Capirei la difesa della rai pubblica se facesse utili e fosse performante in borsa come Eni (che non DEVE essere ceduta se non ad un prezzo molto, ma molto alto, più del valore attuale di borsa e con obbligo di OPA sui piccoli azionisti) ma visto che la rai è capace solo di fare debiti che noi dobbiamo pagare, che sia privatizzata, TUTTA, senza alcuna riserva.

lunedì 28 ottobre 2013

Il 28 ottobre è Storia d'Italia (dati storici)

Il 28 ottobre 1922 si realizzò la prima e unica Rivoluzione Nazionale riuscita.
L'affermazione può sembrare provocatoria, ma è una verità storica.
Terminata la grande epopea di Roma monarchica, repubblicana e imperiale, vediamo la nostra Penisola affannarsi in costanti guerricciole tra stati, dove l'unico con una proiezione statuale sovrana e indipendente, era la Serenissima Repubblica di Venezia ma che, nel massimo del suo splendore, ne rappresentò solo una parte (il Triveneto, l'Istria, la Dalmazia e parti della Lombardia e dell'Emilia) avendo una vocazione internazionale.
Alcuni sostengono che il maggior sforzo unitario, per trasformare l'Italia in una Nazione come altre in europa, arrivò da Alessandro VI, ma il Papa Borgia non era Italiano e anche lui, come tutti gli stati locali ad eccezione di Venezia, si appoggiava sistematicamente alle potenze straniere, cercando di ottenere il massimo vantaggio nel mettere le une contro le altre.
Uno potrebbe dire: il Risorgimento.
I moti tutti Italiani furono un fallimento culminato con la sconfitta nella Prima Guerra di Indipendenza del 1848-49, mentre la Seconda e la Terza Guerra di Indipendenza furono vinte grazia all'aiuto della Francia prima e della Prussia poi.
Roma fu conquistata grazie alla sconfitta francese contro i prussiani e la Grande Guerra, o Quarta Guerra di Indipendenza, fu sì, in territorio Italiano, una Vittoria tutta Italiana, ma quel che ci ha consentito di ottenere qualcosa (anche se non tutto quel che ci spettava) fu la vittoria degli Anglofrancesi, avvenuta grazie al determinante intervento Americano nel 1917.
I comunisti hanno manipolato la Storia per esaltare la resistenza, ma dimenticano che senza il determinante intervento AngloAmericano non ci sarebbe stata alcuna resistenza.
Resta quindi la Rivoluzione Fascista come unico evento storico, tutto Italiano, fondato su una filosofia politica esportata anche all'estero (Spagna, Portogallo) che sia riuscito a unire l'Italia.
E' una valutazione di carattere storico, io sono saldamente un uomo di centro e la mia storia personale lo dimostra, ma credo che dopo 91 anni da quel 28 ottobre, si deve ragionare esclusivamente in termini storici.

sabato 26 ottobre 2013

Che senso ha continuare a sostenere Letta ?

Berlusconi di nuovo indagato, a Napoli, per una presunta corruzione.
La notizia non varrebbe neppure la pena di richiamarla (tanto la persecuzione finirà - forse - solo con la morte del Cavaliere) se non fosse l'ennesima dimostrazione che è INUTILE restare al governo con i comunisti.
Le TASSE aumentano.
I RISPARMI sono depredati con l'aumento dei bolli sui depositi.
Le CASE sono a rischio esproprio con l'aumento esponenziale delle voci che le colpiscono.
Gli IMMIGRATI arrivano a legioni e dobbiamo persino pagare loro vitto, alloggio, cure e istruzione.
La LIBERTA' di OPINIONE è sempre più limitata da leggi staliniste.
I SINDACATI continuano a proclamare4 scioperi per difendere le clientele stataliste.
Tutto questo poteva avere un senso solo a fronte di un completo salvacondotto per SILVIO BERLUSCONI, perchè potesse occuparsi a tempo pieno del Centro Destra.
Ma il Cavaliere è sempre più sotto attacco e, allora, mi e Gli domando: che senso ha continuare a sostenere Letta ?
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

giovedì 24 ottobre 2013

Epifani, Bindi e sprovveduti del Pdl

(LO)La forzatura compiuta dal Partito Democratico con l’elezione di Rosy Bindi e di Claudio Fava alla presidenza e alla vicepresidenza della Commissione Antimafia ha una spiegazione fin troppo evidente. Non è una alzata di testa irresponsabile tesa a strappare la precaria tela su cui poggia il governo delle larghe intese e non è neppure la scelta di dare comunque una poltrona a Rosy Bindi per accontentarla preventivamente in vista delle prossime primarie destinate ad essere vinte dal suo avversario Matteo Renzi.

La decisione di Guglielmo Epifani di dare il via libera all’occupazione dei vertici dell’Antimafia da parte della sinistra e di Cinque Stelle è il lucido tentativo di spaccare a metà il Popolo della Libertà prima che il maggiore partito del centrodestra si possa ricompattare in occasione del voto del Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi.

A fornire su un piatto d’argento l’occasione al segretario del Pd di lacerare il principale alleato delle larghe intese l’hanno offerta nei giorni scorsi due circostanze. La prima è stata l’intervista in cui il ministro Quagliariello ha spiegato che la corrente dei governativi del Pdl è decisa a sostenere il governo anche in caso di nuova minaccia di crisi da parte del Cavaliere.

La seconda si è verificata con il documento dei 24 senatori di rito alfaniano in cui si è ribadito che il governo deve andare avanti a dispetto di qualsiasi critica proveniente dal Pdl sulla legge di stabilità. In gergo calcistico, quello offerto da Quagliariello e dai 24 senatori alfaniani, si chiama assist. Ed Epifani, con la forzatura sull’Antimafia, non ha fatto altro che prendere la palla graziosamente passata dal ministro e dai governativi del centrodestra e buttarla prepotentemente in rete. Nella certezza che da adesso in poi il Pd potrà prendere a calci e a pallate il Pdl visto che una parte consistente del partito berlusconiano rimarrà comunque fedele ad Enrico Letta piuttosto che al Cavaliere.

L’elezione a dispetto di Rosy Bindi è dunque stata per Epifani l’occasione per allargare il solco tra lealisti e governativi del Pdl e premere sui primi per farli reagire con durezza all’atto di prevaricazione del Pd e costringere i secondi ad accelerare il processo di separazione dai fedelissimi berlusconiani. Si è trattato, dunque, di un’operazione tesa apertamente e dichiaratamente a provocare la spaccatura e la scissione del Pdl.

Che può anche essere commentata sottolineando la spregiudicatezza di Epifani e del Partito Democratico. Ma che costringe obbligatoriamente a rilevare come la mossa di Quagliariello e degli alfaniani sia stata un clamoroso errore. Perché, anche nel caso sia nata dalla volontà di rompere apertamente e definitivamente con il partito, è servita solo a depotenziare non solo la parte lealista del Pdl a cui è stata tolta l’arma della minaccia di crisi ma anche quella governativa che è stata condannata a subire sempre e comunque le prepotenze e le prevaricazioni del Pd. Quagliariello e i suoi 24 senatori hanno dunque commesso un errore marchiano.

Da dilettanti e non da professionisti della politica. E non solo perché hanno disarmato il Pdl, ma hanno trasformato loro stessi negli ostaggi passivi da una sinistra ben felice di sfruttarli fino a quando faranno comodo ma ben decisa a buttarli a mare quando non saranno più utili. Certo, non si tratta di un errore irrimediabile. Alfano è stato il primo a correre ai ripari rilevando che la legge di stabilità non è un Vangelo intoccabile. Ma ogni tentativo di recupero difficilmente riuscirà a togliere dalla testa degli elettori del centrodestra, di quelli che non passeranno mai a sinistra, l’immagine che si sono fatta di Quagliariello e dei 24 senatori. Quella di chi è talmente sprovveduto o masochista da tagliarsi gli attributi per far scontenti i lealisti!
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

Quagliariello si ricordi di Scognamiglio

Se il buon Al-Fini ha messo la faccia sull'ala governista e inciucista del PdL, il ministro Gaetano Quagliariello (chiedo scusa se il cognome è scritto in modo non corretto, ma non è questo che conta) ne rappresenta il Suslov (ai tempi dell'Unione Sovietica era il garante dell'ortodossia comunista nel Politburo).
Non passa giorno che, dopo il liturgico "Padre Nostro" in difesa di Berlusconi, rilasci interviste che contraddicono la volontà reale di sostenere il Cavaliere.
In ognuna Quagliariello minaccia la costituzione di un gruppo autonomo al senato.
Probabile che l'essere stato insignito del ruolo di "saggio" e poi di ministro, lo abbia inorgoglito al punto da avergli fatto perdere la capacità di riconoscere che tali riconoscimenti sono stati indotti grazie a Berlusconi e non grazie alla sua illustre figura di illustre sconosciuto.
Gli suggerirei di ripassare la storia politica recente e riguardarsi l'ascesa e scomparsa di Carlo Scognamiglio, elevato dal Cav a presidente del senato nel 1994, irretito dai predicozzi di Scalfaro e quindi scomparso dalla scena politica nazionale.
Aveva creduto di essere presidente del senato per suoi meriti e di poter navigare da solo e si è ritrovato nuovamente su una (sia pur dorata) cattedra universitaria.
A buon intenditor ...
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

mercoledì 23 ottobre 2013

Ricordiamoci questi nomi

Pubblico i nomi di 24 senatori "Governativi" che hanno sottoscritto un documento a sostegno della manovra di Letta che porta più tasse, depreda i risparmi (tassa sui depositi titoli) ed mira ad espropriare le case degli Italiani.
Riporto in calce i ventiquattro nomi, perchè non li dimentichiamo, soprattutto se, cambiando la legge elettorale, la loro elezione dipenderà dal nostro voto.
Non dobbiamo dimenticarli, come non possiamo dimenticare i nomi di Gianfranco Fini e di Mario Monti che si vantano di aver impedito al Cavaliere di governare.

Ecco la lista dei 24 secondo Libero:

Piero Aiello, 
Andrea Augello, 
Antonio Azzollini, 
Laura Bianconi, 
 Giovanni Bilardi, 
Antonio Stefano Caridi, 
Federica Chiavaroli, 
Riccardo Conti, 
Francesco Colucci, 
Luigi Compagna, 
Nico D'Ascola, 
Claudio Fazzone, 
Roberto Formigoni, 
Antonio Gentile, 
Carlo Giovanardi, 
Marcello Gualdani, 
Giuseppe Marinello, 
Bruno Mancuso, 
Paolo Naccarato, 
Giuseppe Pagano, 
Maurizio Sacconi, 
Francesco Scoma, 
Salvatore Torrisi, 
Guido Viceconte
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

martedì 22 ottobre 2013

Ecco il nuovo Logo  dell'Esercito di Silvio, concordato e approvato direttamente dal
 PRESIDENTE Berlusconi

Quanto ci costano gli immigrati ?

Marine Le Pen sta ottenendo un consenso crescente in Francia perchè sostiene, tra l'altro, che i soldi dei francesi devono aiutare i francesi e dice che il costo degli immigrati arriva ad un miliardo di euro.
In Francia, però, non hanno necessità di salvare, andandoseli a prendere in mare aperto, i clandestini, ospitarli dando loro vitto e alloggio, cure e vestiti.
Non è quindi peregrina l'idea che il costo degli immigrati in Italia possa essere anche doppio: due miliardi di euro.
Se poi ci aggiungiamo le case popolari loro assegnate senza tenere in alcun conto il diritto degli Italiani e le proposte assurde che la Chienge sforna per i suoi simili ma sempre a carico del portafogli degli Italiani, vediamo come una mezza manovrina potrebbe essere recuperata dall'azzeramento di tale capitolo di spesa.
Una mezza manovrina che consentirebbe abbondantemente di non pagare la seconda rata imu sulle prime case.
Ci pensi Forza Italia/PdL ...

lunedì 21 ottobre 2013

La stangata fiscale c'è, eccome !

Sabato avevo evidenziato il ridicolo di chi, in ossequio agli ordini di scuderia, si arrampicava sugli specchi pur di confermare la favoLETTA della riduzione delle tasse .
Ieri, però, lo stesso quotidiano ha cambiato prospettiva, giudicando con ogni evidenza impossibile sostenere il contrario e, con ciò, rispettando l'intelligenza dei suoi lettori.
Il Resto del Carlino infatti, come da riproduzione a margine, titola: la stangata c'è.
Eccome se c'è !
Ormai solo Letta, Zanonato e, impudicamente, i ministri alfiniani osano sostenere, in totale sprezzo del ridicolo e in modo offensivo per le capacità cognitive degli Italiani, che quella della settimana scorsa sarebbe la "prima" (sic !) manovra che riduce le tasse.
Un doppio falso perchè anche se volessimo limitarci alle aliquote irpef, le manovre di Berlusconi nel 2002 e nel 2005 furono molto più incisive e consentirono una riduzione delle tasse effettiva e ben maggiore.
Un doppio falso perchè togliendo con l'altra mano il doppio o il triplo di quel che si restituisce con grande pompa e rullo di tamburi, il saldo diventa passivo per tutti gli Italiani.
Stupisce il silenzio di Brunetta grazie al quale, alla sua ostinazione, alla sua caparbietà, abbiamo ottenuto di non pagare l'imu prima rata del 2013.
Stupisce l'ebete litania degli alfiniani che ripetono quanto sia bella questa manovra, incuranti dei voti che scompaiono e, soprattutto, che scompariranno quando avremo i primi impatti con le nuove tasse di Letta.
Stupisce che l'ala più dura del PDL  non abbia ancora tratto il dado e sfiduciato il governo, lasciando gli alfiniani al loro destino ed alla compagnia dei Casini e dei Mauro.
Berlusconi, sicuramente, spera ancora che l'essere sotto traccia possa consentirgli di ottenere agibilità politica e salvacondotto dall'accanimento giudiziario nei suoi confronti.
Tutto, però, anche la sentenza di sabato e il preannuncio di un nuovo processo, il Ruby ter, addirittura contro i suoi legali e i testimoni a suo favore, dimostrano come non si faranno prigionieri e, quindi, dovrebbe trovare il coraggio di ribaltare il tavolo, andare in prigione da dove lanciare i suoi proclami, ancor più significativi in quanto del tutto paragonabili a quelli di tanti che furono martirizzati dai regimi che hanno combattuto (e che poi, spesso, sono riusciti a rovesciare).
La prudenza, la moderazione non paga.
Lo vediamo in Francia dove Marine Le Pen guida tutti i sondaggi, anche contro l'unione tra socialisti e moderati, tanto che il nuovo capo gollista, Copè, ha cominciato a rivedere il precedente "mai" con il Fronte Nazionale.
Dirsi "moderato" appare tanto equilibrato, quanto moscio, privo di nerbo, privo di prospettive e, soprattutto, come abbiamo visto dalla stangata fiscale di Letta, assolutamente inutile a difendere il proprio elettorato.
Forza Italia rompa gli indugi e si metta a capo di un Centro Destra combattivo e arrabbiato, diversamente rischia di regalare voti a Grillo, non perchè si abbia fiducia in Grillo, ma perchè Grillo distruggerebbe tutto e dopo sarà inevitabile ricostruire su basi nuove.
Ma distruggere tutto sarebbe molto più doloroso che cambiare sulla base di un progetto che preveda, semplicemente, più Libertà:
Libertà di opinione contro leggi repressive (omofobia, negazionismo, "discriminazione territoriale" ...)
Libertà di stampa
Libertà di Mercato
Libertà dalle tasse
Libertà dall'europa, quindi Sovranità e Indipendenza Nazionale
Libertà Identitaria di un Popolo che è Nazione: una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

sabato 19 ottobre 2013

I ‘disperati’ pagano “97.500 euro per salire sui barconi”
I ‘disperati’ pagano “97.500 euro per salire sui barconi”Visto che nell’ultimo mese sono sbarcati circa 8mila clandestini, e che negli ultimi giorni la media è di almeno 500 al giorno, significa che nel giro di un anno – ceteris paribus – ovvero con questo governo di incapaci e calabraghe, dovremo ‘accogliere’ circa 180mila africani. Dove li metterete di grazia? Qual è, Alfano, la strategia del governo Kyenge?

Leggendo le varie esternazioni della congolese, il piano dovrebbe essere l’esproprio delle seconde case – temporanamente diranno – per darle ai ‘poveri’ immigrati  che sono tanto ‘poveri’, da pagare oltre 5mila euro a testa per essere traghettati

Ricordiamo, che 5mila euro nei paesi dai quali questi signori provengono, equivalgono, a parità di potere d’acquisto, a cifre considerevoli.
Prendiamo il caso del Ghana, una delle maggiori ‘fonti’ di clandestini.
Con un euro si prendono circa 3 Cedi – la moneta del posto -, quindi, 5mila euro valgono 15mila cedi.
Lo stipendio mensile medio in Ghana è di circa 120 Cedi per un operaio e circa 300 Cedi per un impiegato: diciamo mediamente 200 Cedi.
Visto che in Italia lo stipendio medio è inferiore ai 1.300 euro, facciamo una proporzione: 

15.000 : 200 = X : 1.300

X è quanto, in proporzione allo stipendio italiano, si dovrebbe pagare per essere traghettati dall’Africa all’Italia. Questa cifra ci descrive perfettamente quale sia il reale livello di benessere all’interno dei propri paesi, di questi ‘disperati’ in fuga.
Eccola: sono 97.500 euro.
Quindi i cosiddetti ‘disperati’ hanno, a parità di potere d’acquisto, circa 97.500 euro per pagarsi il viaggio in Italia.
Non proprio dei ‘disperati in fuga’.

 Perché in realtà, questi invasori sono figli delle classi medio-alte dei propri paesi: i poveri non viaggiano, non ne hanno i mezzi. Perché gli scafisti africani, a differenza d quello che vive al Quirinale, si fanno pagare dagli immigrati in moneta sonante.
Quanti italiani avrebbero 97.500 euro per pagare uno scafista? Tenete in mente questo numero, e sbattetelo davanti agli occhi degli xenofili. Dati e numeri. Non chiacchiere. Quei dati che non leggerete nei giornaletti e non ascolterete nei tg piagnoni.
E, ah, nel caso di immigrati da Somalia, Eritrea o altri, tutti paesi più poveri del Ghana, questa cifra sarebbe ovviamente ancora più alta. Parliamo in quel caso di vere e proprie classi elevate che lasciano quei paesi.
Come sempre siamo aperti al dibattito. Ma nessuno ‘oserà’, perché la verità e l’evidenza dei numeri li spaventano a morte.
E allora come mai, questi clandestini, che nei loro paesi sono benestanti, decidono di venire a rompere in Italia ed Europa?
Perché vogliono stare ancora meglio, che, per carità, è un istinto umano, ma visto che questo loro ‘desiderio’ collide con il nostro diritto a non impoverirci, a vivere sicuri, senza clandestini e con le nostre tradizioni, allora dobbiamo mettere il nostro diritto davanti al loro desiderio.
Perché non sono ‘disperati’ come i media vogliono darci ad intendere, sono solo individui ricchi in cerca di più ricchezza.
La cerchino altrove, perché qui ce n’è rimasta poca anche per noi.

Ps. Ci è stato fatto notare che non tutti i ‘disperati’ pagano 5mila euro, alcuni si fermano a ‘soli’ 3mila. Non cambia nulla. In questo caso, la ‘X’ sarebbe, a parità di potere d’acquisto, pari a circa 60mila euro: chi di voi ha 60mila euro ‘cash’?
 E non cambierebbe nulla nemmeno se fossero ‘solo’ 1.000 euro: 20mila euro cash vi paiono cifre da disperati?

alessio.zanon@esercitodisilvio.it

Le fantasie di Letta

" E' una legge di stabilità che per la prima volta abbassa il debito, abbassa il deficit, abbassa la spesa primaria e abbassa un pò di tasse ...".
Peccato che aumenti, molto di più, altre tasse.
Molti ricordano Prodi che, vinte (?) le elezioni del 2006, come primo provvedimento mise le sue mani adunche sulle aliquote di Berlusconi che ci avevano realmente abbassato le tasse senza aumentare altre tipologie di imposte e a gennaio 2007 ci trovammo tutti con qualche decina di euro in meno.
Anche allora (Letta credo fosse ministro in quel governo se non il "braccio destro" di Prodi) ci raccontarono che le tasse erano state ridotte.
Quel che è certo è che Letta ha compensato la "riduzione" (tutta da verificare) delle imposte sui redditi e il lavoro ("cuneo fiscale) con l'ennesima rapina ai danni dei nostri risparmi aumentando il bollo sui depositi al 2 per mille dall'1,5 cui lo aveva portato Monti (con Berlusconi, pur sotto imposizione europea, era dell'1 per mille con un tetto a 1200 euro e con esenzione su una serie di tipologie).
Questo significa che per ogni 10mila euro di risparmi, Letta ce ne sottrae 20, cinque in più di prima.
Un risparmiatore che abbia centomila euro salvati da spese e tasse, pagherà 200 euro, 50 in più di prima, quasi quattro volte i 14 euro promessi con la "riduzione" dell'irpef.
Ognuno dovrebbe essere in grado di fare i suoi conti e giudicare le parole di Letta.  
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

venerdì 18 ottobre 2013

Alfiniani d'America e d'Italia

Il voltafaccia di un centinaio di rappresentanti repubblicani alla camera bassa, ha impedito il fallimento dello stato federale.
Sarebbe stato non solo la ciliegina sulla torta del fallimento di otto anni di presidenza Obama, ma anche un fortissimo segnale di inversione di tendenza contro la spesa pubblica in tutto il mondo.
Ci siamo stati vicini, ma purtroppo l'obiettivo è mancato, ancora una volta per il tradimento di personaggi che, come i "ministeriali" del PdL guidati da Alfini, ricercano spasmodicamente un improbabile e comunque in perdita accordo con il nemico politico.
E il nemico è lo stato padrone, lo stato assoluto, lo stato rapinatore delle risorse dei cittadini, attraverso le sue imposizioni, per disperderle in mille rivoli inutili e clientelari.
Come negli Stati Uniti gli alfiniani indigeni hanno consentito lo sforamento (l'aumento) del debito pubblico, così in Italia gli alfiniani indigeni prima hanno accettato l'aumento dell'iva, poi hanno esultato per una finanziaria (il nome cambia ma è sempre la stessa paccottiglia) che aumenta le ruberie fiscali sui risparmi (il bollo sui depositi aumentato al 2 per mille che, dall'1,5 precedente, significa un aumento del 33% !!!) e aumentando la confusione sulle tasse infami sulla casa, consente a chi deve applicarle di fregare comunque il cittadino.
Come zuccherino, montato come la panna di un cuoco, la "riduzione del cuneo fiscale" che, oltre a non portare beneficio alcuno per chi, già, più paga (redditi oltre i 55mila euro) sarà da verificare al momento dell'applicazione se porterà quei sessanta centesimi al giorno di "guadagno" di cui si parla.
E la Camusso ancora non è contenta.
Me la immagino con la bava alla bocca continuare a pretendere di aumentare le tasse sui risparmi dal già esoso 20% al suo obiettivo (intermedio ...) del 25%.
Cosa aspetta il Centro Destra a dare il benservito a Letta ed ai suoi lacchè alfiniani ?
alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

giovedì 17 ottobre 2013

Stupro bipartisan alla Liberta di Opinione

In commissione al senato è stato approvato, con voto pressochè unanime e trasversale, un nuovo reato di opinione: il negazionismo.
Il negazionismo è il nome che viene dato da sinistra al processo storiografico che intende rivedere, sottoporre a verifica e documentare, la versione di taluni accadimenti della seconda guerra mondiale come sono sempre stati forniti dai vincitori.
E' una attività che è la natura stessa della ricerca storica e rappresenta un insopprimibile diritto degli studiosi e di tutti i Popoli.
Io non sono un esperto della seconda guerra mondiale ma se, una volta mandato in pensione, volessi approfondire e documentarmi, sarei impossibilitato a costruirmi una idea, perchè avrei la possibilità, esistendo un reato di negazionismo, di informarmi solo ed esclusivamente da una unica fonte: quella di chi ha vinto, cioè una fonte di parte.
Lo studio della Storia, con la sua revisione negli anni e la ricerca di documenti e segni tangibili di quel che è accaduto, è fondamentale per conoscere il nostro passato e, se non lo si conosce esattamente, si rischia di compromettere anche il nostro futuro.
Istituire il reato di negazionismo è una aberrazione storica prima ancora che politica.
Se non sorprende il voto favorevole dei comunisti e caudatari, la cui natura è totalitaria e repressiva, tipica di bruti senza anima come hanno dimostrato anche nei giorni scorsi, stupisce e dispiace che a votare per tale limitazione della Libertà di Opinione siano i partiti che dovrebbero richiamarsi ai valori della Libertà.
L'introduzione del reato di negazionismo fa anche riflettere e, senza entrare nel merito delle vicende soggette a revisione da parte degli storici qualificati come "negazionisti", porta alla logica conclusione che quella certa verità fino ad oggi proclamata dai vincitori della seconda guerra mondiale, non è poi una verità così certa se hanno paura che sia sottoposta a verifiche storiche, tanto più imparziali, quanto più ci si allontana dall'epoca studiata.
Ma le Idee e le Opinioni non possono essere cancellate con un tratto di penna e continueranno a circolare, a dispetto degli stalinisti per natura e di quelli di recente acquisizione.

mercoledì 16 ottobre 2013

L' "umanità" comunista

Da Piazzale Loreto ad oggi i comunisti non sono riusciti ad evolversi dallo stato bruto in cui erano fin dal 1921.
Vilipendio di cadavere nel 1945, vilipendio di cadavere nel 2013, sia pur limitato (ma non per loro scelta) a insulti verbali, calci e pugni sulla vettura che trasportava il feretro.
Alfini e compagni (invece di rendersi anche complici di aumenti delle tasse: il bollo sui depositi è aumentato, trise, tasi e paga è la novità di Letta che al solito preferisce mettere le mani nelle tasche degli Italiani invece di tagliare l'enorme spesa pubblica di uno stato inutile e inefficiente) cerchino di capire con che razza di "persone" si sono accompagnati e forse ci riusciranno con il sacrificio di Silvio Berlusconi contro il quale gli stessi che negano funerali e sepolture, vorrebbero applicare il voto palese ad personam.
Non sarebbe meglio lasciare Letta e sodali al loro destino e ridare voce ad una Grande Centro Destra come in Francia sta riuscendo a Marine Le Pen ?
Oppure dobbiamo aspettare che scenda in campo un'altra Marina, figlia, anche lei, di cotanto Padre ?

martedì 15 ottobre 2013

Alfano e Letta figli della Dc...

Ma chi è Angelino Alfano, e che cosa ha fatto nell’arcodella sua breve vita per meritare tanta attenzione in sede politica, al puntoda condizionare e imporre la linea al partito di centrodestra, creaturaesclusiva dell’uomo che nel lontano 1994 salvò l’Italia dalla deriva comunistanella quale stava precipitando. Ma chi è Enrico Letta, di poco più anziano delprimo, per meritare gli onori pubblici massimi al punto di presiedere ilGoverno nato per volere di Berlusconi, che dopo avere fatto un miracolo il 25febbraio corrente anno, risuscitando il Pdl ormai morto, ha benedetto lo stranoconnubio.
                                                                                 
 Queste sono le duedomande alle quali si può dare una risposta esaustiva, consultando Internet.Angelino Alfano nasce ad Agrigento nel 1970, frequenta scuole tutte ispirate alcattolicesimo praticante, laureandosi presso l’Università cattolica del SacroCuore in Giurisprudenza e diventando successivamente avvocato, professionenella quale non ha lasciato traccia alcuna. Tracce importanti le ha viceversalasciate sotto il profilo politico, diventando presidente dell’ala giovaniledella Dc. Ma nel 1994, da furbetto quale è sempre stato, fiuta il tracollo delpartito nel quale è nato e cresciuto politicamente e, cogliendo al balzo l’ideaberlusconiana che nulla aveva a che vedere con le sue idee, aderisce a ForzaItalia entrando nelle grazie del Cavaliere che lo ha sempre tenuto vicino a sé,e diventando protagonista di una carriera politica sempre in ascesa finoall’attuale carica di vicepremier.

Enrico Letta nasce a Pisa dove frequenta scuole un po’diverse da quelle frequentate da Alfano, fino ad acquisire una laureaprestigiosa in Diritto internazionale che lo porterà dopo aver fatto ilportaborse di personaggi importanti, da ultimo Andreatta, quale capo dellasegreteria del Ministero degli Esteri del quale il professore era ministrodurante il governo Ciampi. Di seguito la sua carriera politica non ha avutoostacoli, se non per la candidatura a segretario del Pd. Se paragoniamo i duepercorsi il paragone appare blasfemo, essendo la carriera di Letta di granlunga più prestigiosa di quella di Alfano, per lo meno sotto il profiloculturale.

 Ma un connotato lirende simili, sono entrambi Democristiani e cresciuti e pasciuti con il verbodi Dio ad uso e consumo, non dei poveri e dei disgraziati immigrati , per iquali si spendono parole di cordoglio per l’immane tragedia di Lampedusa, madei potentati economici; non disdegnando, come nel caso di Letta, aggancimassonici. Se questi sono i personaggi entrambi Democristiani, l’uno dicentrodestra, l’altro di centrosinistra, è lecito chiedersi se nell’arco delventennio berlusconiano l’idea liberale è stata perseguita realmente o è stataun bluff.

 L’attuale situazionepolitica fa propendere per la seconda ipotesi, in quanto non si vedeall’orizzonte quale possa essere il personaggio che possa realmentescompigliare le carte di un maledetto gioco al massacro, massacro non dei tantimestieranti della politica che sguazzando nel pantano traggono profittopersonale, ma del popolo italiano che rischia di ripagare con gli interessil’Imu falsamente abolita o di non riuscire a vivere normalmente, se per lamaggior parte dei mesi dell’anno è costretta a lavorare per lo Stato famelico esprecone, per non parlare della totale inefficienza dei servizi pagati a caroprezzo.

 A tal proposito sonostate sufficienti poche gocce d’acqua abbattutesi sulla Capitale per impedireaddirittura il percorso a piedi dei romani nella loro città definita eterna perla tradizione, ma in realtà una cloaca massima per lo stato delle sue strade,escludendo quelle imperiali che nessuno, tranne qualche straniero sprovveduto,percorre. A quando il risveglio e la rivoluzione per liberarci una volta pertutte di questi signori?
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

Antiberlusconismo, una grave patologia

(LO)Me ne rendo conto frequentando uno dei miei pochissimi amici del cuore. A lui voglio un bene pazzo, spessissimo mangiamo un boccone insieme e chiacchieriamo di tutto. Ma talvolta lui si lascia andare e dimostra di essere afflitto da quella patologia (è forse anche il caso che la medicina ufficiale se ne inizi ad occupare) per la quale si vede Berlusconi ovunque: un vero incubo che trasforma vite umane in vero supplizio.

Lui, sempre il mio amico del cuore, è un lettore del Fatto Quotidiano e questo, per certi versi, potrebbe giustificare l’esistenza della patologia: dalla sua, per fortuna, ha una testa e una mente che talvolta riescono ad essere critiche anche rispetto alla testata di Padellaro. Ma, sotto sotto, in qualsivoglia cosa accada in Italia, l’ombra del Cav. appare inesorabile nei discorsi del suddetto amico. Il quale costituisce, per mia e sua fortuna, la parte (ancora) pensante di uno schieramento intellettuale e politico che invece soffre, in modo praticamente irreversibile, della patologia di cui sopra.

Certi altri ceffi, invece, non riescono a celare la loro malattia neppure di fronte a certi drammi come quello della situazione delle carceri nazionali. Nelle quali “alloggiano” circa 17mila esseri umani oltre la capienza delle strutture a disposizione del sistema penitenziario nostrano: costruite per ospitare 47mila e 600 persone, attualmente ne ospitano quasi 65mila. Di fronte al sovraffollamento delle carceri non si può mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi; né “gli amici degli amici” possono permettersi (ipocritamente) di far finta di nulla di fronte ai numeri che inconfutabilmente ci dicono anche che sono circa 39mila i detenuti condannati in via definitiva.

Questo vuol dire - ci si permette di farlo presente agli afflitti dalla grave patologia in questione - che 25mila persone stanno rinchiuse oltre le sbarre in attesa che qualcuno faccia loro sapere se sono o meno colpevoli. La vergogna è che ci si ostini a rimettere in mezzo Berlusconi e non ammettere che quei 25mila sono lì dentro perché il “sistema giustizia” italiano non funziona come dovrebbe. Ce lo ha certificato, tramite diverse sanzioni, anche l’Europa ma gli “ammalati” si ostinano a collegare qualsiasi possibile modifica dello status quo alle vicende dell’ex Presidente del Consiglio.

Eppure sarebbe un gran gesto di onestà intellettuale dei “manettari travagliati” ammettere che esiste un abominevole abuso della carcerazione preventiva (spesso usata come strumento di indagine, leggasi estorsione di confessione), che certi togati sbagliano e che per questo è giusto che paghino, che i tempi dei processi sono troppo lunghi, e via dicendo: e tutto ciò a prescindere da Silvio Berlusconi.

Offensiva comunista

La momentanea difficoltà (solo apparente)  di Berlusconi che ha prestato il fianco ad Alfini spinge i comunisti ad una offensiva a tutto campo.
L'iva è già stata aumentata di un punto e, come tutte le persone sensate hanno da tempo capito, l'aumento dell'iva contrae i consume e riduce gli incassi dello stato.
I parlamentari comunisti hanno presentato un emendamento per far pagare "ai ricchi" l'imu, anche la prima rata, del 2013.
Per loro "ricchi" sono tutti coloro che hanno case con rendita superiore a 750 euro.
E nulla conta che siano stati costretti a ritirare quell'emendamento.
I parlamentari comunisti e la ministra che di Italiano ha solo la cittadinanza ma non la nazionalità spingono per abolire il reato di clandestinità ed allargare le maglie della Bossi-Fini invece di renderla più restrittiva e repressiva, sfruttando, come avvoltoi, una tragedia umana.
Napolitano spinge per indulto e amnistia, così, tanto per far circolare per strada qualche delinquente in più.
La Camusso pretenderebbe di continuare a mantenere le spese improduttive dello stato (810 miliardi di euro all'anno !) aumentando la rapina sui risparmi dal 20% al 25% e coinvolgendo anche i titoli di stato rimasti al 12,50 % dopo la cura Monti.
La parola d'ordine diventa: ridurre il cuneo fiscale.
Sì ma, al solito, non per i "ricchi", cioè tutti quelli che percepiscono più di quindicimila euro di reddito lordo ...
Le pensioni tornano nel mirino, ma per depauperarle ... quelle superiori a tremila euro (sempre lordi) che equivalgono a meno di duemila euro netti.
Poi demagogia come se piovesse su cassa integrazione, salario minimo garantito, aiuti al terzo mondo, addirittura una "task force Lampedusa" (ma chi paga ?) .,,
Come c'era da aspettarsi, abbattuta la resistenza del Cavaliere, dilagano avvoltoi e gabellieri che mirano solo e soltanto a renderci più poveri e più servi.


P.S.: pare che nella "legge di stabilità" le tasse sui risparmi (che i comunisti chiamano ipocritamente e falsamente "rendite finanziarie") verranno aumentate al 22% dall'attuale (ed eccessivo) 20%.
Alfini e compagni ministri (Quagliarella, Lupi, Lorenzin e Di Gerolamo) , cosa faranno ? 

Si dimetteranno aprendo quella crisi che non hanno voluto quando fu aumentata l'iva o pur di conservare la poltrona si renderanno complici di chi metterà le mani nelle nostre tasche ?

lunedì 14 ottobre 2013

Chi paga la task force per salvare i clandestini ?

Leggo che Letta annuncia una task force aeronavale (per giornale radio ieri ho sentito addirittura "aereo spaziale" neanche fossimo in un episodio di Star Trek !) per pattugliare il Mediterraneo alla ricerca di barconi carichi di clandestini da rimorchiare sulla nostra terra.
Chi paga ?
Perchè se TUTTE le spese saranno a carico dei partners europei è un conto, non condivido il principio che si vada a caccia di clandestini per portarli dove vogliono arrivare invece di rispedirli dove sono partiti, ma almeno non si aggiunge il danno della spesa, alla beffa dell'invasione.
Ma se le spese devono essere a carico del bilancio italiano, di una Italia che non riesce ad abolire l'imu, che aumenta l'iva, le accise sulla benzina e che persino consegna case popolari agli immigrati anteponendoli agli Italiani, allora no, è un ulteriore capitolo di una politica autolesionista che richiederebbe reazioni ben maggiori, per intensità, diffusione ed efficacia, di quelle che riescono a mettere in campo il fragile centro destra.
I clandestini ci stanno costando una manovra finanziaria sotto forma di straordinari, consumo dei mezzi, carburante, cure mediche, vitto e alloggio tanto per elencare le prime e più essenziali forme di assistenza che vengono poste in essere.
In compenso Letta, Saccomanni e compagni, con la complicità di Alfini e soci, frignano perchè l'europa ci dice di rientrare sotto il tre per cento della spesa pubblica: ma che ci paghino tutto quello che facciamo per i clandestini che, ugualmente, vogliono imporci di tenere !
Non credano di risolvere tutto con un assegno, insufficiente, di 130 milioni di euro !
Se Letta, che si dichiara contro il reato di clandestinità, subisse, lui o i suoi famigliari, qualche danno dalle attività irregolari e spesso criminali dei clandestini, cambierebbe idea, evitando di sparare cavolate buoniste.
Purtroppo quelli come Letta vivono in un mondo ben protetto da guardie del corpo provenienti dalle Forze dell'Ordine e con costi a carico del contribuente, cioè sempre prelevati dalle nostre tasche, che pure subiamo le conseguenze delle loro politiche.
Lo stato ha senso in quanto tutela l'interesse di chi lo ha costituito, cioè degli Italiani.
Quando uno stato (con le sue istituzioni) punisce gli Italiani, togliendo loro Libertà, Proprietà, Benessere e Sicurezza per preoccuparsi dei clandestini, quello stato non ha più ragione nè di essere rispettato, nè di esistere.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

domenica 13 ottobre 2013

La bassezza morale dei "moralmente superiori"

All'età di cento anni è morto il capitano delle SS Erich Priebke condannato per l'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Dopo averne preteso la detenzione da vivo, adesso non vogliono nè celebrarne il funerale, nè seppellirlo.
Anche nei tempi antichi le spoglie del nemico morto venivano onorate e sepolte, quando non restituite alla famiglia come ci insegna Omero nello struggente appello di Priamo ad Achille perchè gli sia restituito il corpo del figlio Ettore.
Con Priebke, no.
Sembra che sia l'unico verso il quale si maturi una vendetta continuata e che non finisce neppure con la morte.
Anzi, l'unico, no.
Un altro personaggio nei confronti del quale, pur Perseguitato, continuano ad infierire è Silvio Berlusconi.
Ironia, infamie e tutto l'armamentario che i piccoli mettono, nel modo più meschino e squallido possibile, contro i Grandi che cadono e verso i quali, nel loro momento di potere, rivolgevano suppliche e untuose richieste.
Non credo che sia un caso che quelli che si comportano con tale disumanità, pur credendosi "moralmente superiori", siano gli stessi che berciano più forte di chiunque altro per l'accoglienza dei clandestini che vengono in Italia per sottrarci la nostra terra.
In ogni loro comportamento emerge la bassezza morale che contraddistingue una politica che non rispetta l'Individuo ma pensa solo a spogliarlo della Dignità, della Libertà, della Proprietà

sabato 12 ottobre 2013

Pdl/FI: se il congresso è tabù si riaprano i club

(LO)E' facile prevedere che lo scontro in atto nel centro destra tra lealisti ed alfaniani non si concluderà nel giro di poco tempo ed andrà avanti per tutto l'inverno e fino alla vigilia delle elezioni europee. Sarà quello il punto d'arrivo della lotta al coltello per il controllo del Pdl che si sta svolgendo tra i berlusconiani ortodossi ed i diversamente berlusconiani. Perché le europee diventeranno la cartina di tornasole delle reali intenzioni degli uni e degli altri.

 Di fronte ad un voto che rappresenterà un test politico di primaria importanza per ogni singolo partito e per gli equilibri politici complessivi del paese, le diverse componenti del Pdl saranno costrette a decidere se rimanere unite in una unica formazione politica o dividersi tra una versione italiana del Ppe europeo aperto all'Udc ed ai cattolici di Scelta Civica ed un Pdl ispirato ai conservatori inglesi o ai gaullisti francesi. Chi sostiene che per evitare di arrivare ad una rottura del genere in primavera sarebbe opportuno celebrare un congresso in inverno ha perfettamente ragione. Ma chi replica che in un partito dove non si è mai tenuto un congresso sia praticamente impossibile realizzarlo di qualche mese non ha affatto torto.

 E allora? Come conciliare le ragioni degli uni e le considerazioni degli altri senza anticipare ad oggi la spaccatura destinata a dare vita a due formazioni politiche diverse che sembra profilarsi nel prossimo futuro? Innanzi tutto rilevando che in un partito fornito di un leader che, almeno a parole, gode della fiducia di tutte le diverse componenti, la convivenza tra chi si ispira al popolarismo d'ispirazione religiosa e chi al conservatorismo inglese o al gaullismo francese non è affatto impossibile. Non tanto per ragioni culturali quanto per una esigenza fin troppo pratica. Se le due componenti sono unite, il loro partito può competere ad armi pari con la sinistra. Se sono divise vengono inevitabilmente battute.

A questa prima risposta se ne aggiunge una seconda che riguarda il rapporto tra le diverse componenti ed il loro elettorato. Non ci vuole grande acume, infatti, nel rilevare che dallo scontro in atto tra lealisti ed alfaniani gli elettori del centro destra sono completamente e rigorosamente esclusi. Si dice che questa è la prassi del partito leaderistico. Ma si tratta di una colossale bugia. Perché la prassi del partito leaderistico è data dal rapporto diretto tra leader ed i suoi elettori. E ciò che sta avvenendo nel Pdl è l'esatto contrario di una prassi del genere visto che lo scontro è tra pezzi di nomeklatura per stabilire chi tra di loro ha la possibilità di un rapporto più stretto con il leader.

 Il ché comporta il progressivo allontanamento tra il leader ed il proprio elettorato come dimostrano i sondaggi secondo cui cresce l'astensionismo tra il popolo del centro destra. Se si vuole evitare la scissione, allora, non c'è che far rientrare in campo gli elettori ed i simpatizzanti e riannodare il filo tra loro ed il Cavaliere. Come? Uscendo dalle stanze dei Palazzi del potere e ritornando tra la gente che chiede solo di poter dire la sua e partecipare in qualche modo alla discussione sulla sorte del movimento che aveva acceso la speranza del grande cambiamento del paese. Se non si può celebrare il congresso si riaprano i club. E si ricominci dalla base! Ecco appunto che l'esercito di Silvio è già pronto e strutturato in tutto il territorio nazionale...si dia dunque il via.
alessio,zanon@esercitodisilvio.it