lunedì 3 giugno 2013

Il dopo Berlusconi può iniziare con Berlusconi presente
Da tempo, ormai, Marcello Veneziani ridendo castigat mores.
Ne Il Giornale con la sua quasi quotidiana rubrica Cucù Marcello Veneziani ci indica problemi e la strada per risolverli (tranne quanto parla del Sud e del Nord).
Così ha affrontato, delineando la corretta posizione dell'Uomo di Destra, il tema della Famiglia, dell'omosessualità, dell'immigrazione, del lavoro, dell'euro e dei rapporti con la Germania (con o senza Merkel), dei Marò ancora sequestrati dagli indiani, della mancanza di un partito di Destra e di come (riunendo le varie anime sulle battaglie classiche della Destra) si possa ricostituire quella comunità umana, prima ancora che politica, che ha salvato e salvaguardato negli anni dell'arco costituzionale, la Libertà di Pensiero e di manifestare Idee difformi dal coro.
Qualche giorno fa ha espresso quel che in tanti pensiamo: che mosceria senza Silvio !
Ed è proprio così.
Se manca Berlusconi, non solo il Centro Destra arretra (lo avevamo già visto dopo il golpetto di stato che portò a Palazzo Chigi il maggiordomo della Merkel, oggi desaparecido) ma anche il dibattito politico langue e i giornali sono costretti a dare spazio agli urletti di Grillo o ai doroteismi del furbetto fiorentino.
Ancora peggio accade nel PdL quando, senza Silvio, alzano la testa i Galan e i Bondi, con le loro baggianate utili solo (e comincio ad avere il sospetto che sia proprio quello lo scopo) ad allontanare gli elettori di Destra dal partito.
Quale differenza con la arrembante campagna elettorale che ha impedito la vittoria della sinistra.
Quale differenza con i comizi di Roma, Bari e Brescia, quando Berlusconi ha compattato elettori, militanti e dirigenti dietro la sua figura riportando il PdL ad essere il primo partito nei sondaggi.
Personalmente sono convinto che se anche Berlusconi venisse ripetutamente condannato, se anche venisse incarcerato, se anche fosse costretto all'esilio per sfuggire alla persecuzione giudiziaria, otterrebbe ugualmente il consenso popolare, forse anche di più.
Ma Berlusconi a settembre compirà 77 anni e non possiamo aspettarci che le sue energie aumentino.
Il problema del Centro Destra, ma anche quello dell'Italia, è tutto qui.
Non esiste un Leader per il Centro Destra e non esiste una figura autorevole per l'Italia, dopo Berlusconi.
Ci sono tanti aspiranti, è vero, ma sono i soliti mediocri burocrati di partito che non sono in grado di avere una visione progettuale.
E lo vediamo con le iniziative di Letta.
Gli unici provvedimenti che scaldano gli animi sono quelli proposti da Berlusconi: via l'imu, niente aumento dell'iva, meno tasse per chi assume, presidenzialismo.
Poi ci sono le iniziative ideologiche e distruttive tipiche della sinistra come la concessione della cittadinanza e voto per gli immigrati (che ha trovato anche il sostegno del furbetto fiorentino) o il "matrimonio" tra omosessuali e poichè sul piano economico e istituzionale il governo ha fatto proprie le linee guida del Centro Destra (in totale assenza di realistiche alternative) è contro quei due provvedimenti che il PdL deve marcare la sua identità di partito, trainando tutto il Centro Destra a cominciare dai vari frammenti della Destra e da una Lega che prima ritroverà la guida di Bossi, meglio sarà.
Contro la deriva "politicamente corretta", ecco che si apre la possibilità di una grande battaglia identitaria che possa, anche in assenza di Berlusconi, marcare la differenza con la sinistra.
E' l'occasione per testare il "dopo Berlusconi" quando ancora il Cavaliere è ben presente sulla piazza ed è ancora la guida indiscutibile del Centro Destra.


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