Mentre Roma si accinge ad eleggere il proprio sindaco, bensapendo che, al meglio, incontrerà l’opposizione o la diffidenza di tre romanisu quattro, il Parlamento, ben consapevole della vistosa incostituzionalità delPorcellum, rinvia l’emanazione di unanuova legge elettorale al febbraio del 2015.
Infatti – dopo lo scontro Pd-Pdl, perdurante il “tutticontro tutti” nel PD, con un M5S visibilmente impreparato alla sfida richiesta– arriva l’annuncio di Quagliariello e Pisicchio: “Documento chiuso e firmatoda tutti”, ma nel testo inviato al voto delle Camere non c’è nessun accenno acontenuti e tempi delle modifiche del Porcellum in caso di elezioni anticipate.
Tecnicamente si potrebbe parlare di golpe bianco, come in queipaesi sudamericani in cui qualcuno riesce a prendere il potere con un sistemalettorale bislacco e poi resta lì rifiutando di modificare quel sistema, dopoaver giurato e stragiurato di cambiarlo.
Tecnicamente è unParlamento che non può essere sciolto, perchè non esiste un sistema legittimoper rinnovarlo.
Una responsabilità politica di portata storica, dietro laquale non c’è nessun tentativo autoritario e, per tale motivo, è impossibileparlare di ‘golpe’: è solo l’applicazione di un famoso detto del Divo Giulio,“meglio tirare a campare che tirare le cuoia”.
Dopo il ritorno allaDemocrazia Cristiana e dopo il Governo Letta-Alfano-Cencelli, non c’è altra viache affidarsi al tradizionale immobilismo.
Un fatto gravissimo, che arriva dopo un molto discutibile‘governo tecnico ma di programma’ del senatore a vita Mario Monti, moltosomigliante anch’esso a quelle situazioni sudamericane in cui la ‘salutepubblica’ si costituisce per garantire interessi esteri e locali, e dopo bentre tornate elettorali in cui si è votato con un sistema illegittimo edeformante.
l Porcellum è un sistema che consente alle segreteria dipartito di determinare in anticipo gli eletti e che va, inevitabilmente, acreare una ipermaggioranza alla Camera e nessuna maggioranza al Senato.
Riformarlo – tornando almeno al Mattarellum – non richiedenecessariamente di affrontare per intero la riforma dello Stato italiano. Comeanche, introdurre il semipresidenzialismo non è possibile se non si riportano ipartiti al centro della politica, ovvero non si emanano le leggi sui sindacatiche la Costituzione prevede da sessant’anni o si interviene sui ruoliistituzionali della magistratura e dell’informazione oppure sul conflitto diinteressi, sulla durata dei processi e sui CdA delle aziende a partecipazione ocontrollo pubblici.
Dunque, ci vuole tempo per arrivare ad una legge elettoraleequilibrata, ma non è pensabile che vada a buon fine una manovra che vede laleadership del paese (Presidente, Governo e Parlamento) congelata fino alla primaveradel 2015.
Un 2015, al terminedel quale, l’Europa inizierà a chieder conto di quanto ci siamo impegnati adattuare per ottenere il ritiro della procedura per deficit eccessivo, un’enorme messe di profonde riforme, chedifficilmente potrà essere garantito da un Partito Democratico così ambivalentee dilaniato da interessi diversissimi.
Un 2015 che apparemolto lontano, se si vuol tener conto che l’insicurezza dei cittadini aumenta esi annuncia un’epoca di scandali, dopo l’uscita del nuovo libro di PaoloMadron, L’uomo che sussurrava ai potenti, che raccoglie le memorie di LuigiBisignani, un ‘protagonista della Seconda Repubblica’.
Resta, dunque, il problema interno alla Sinistra ed aiCentristi che si era ben palesato con l’ascesa e l’insuccesso di Veltroni,prima, e Bersani, dopo.
In Germania, laGrosse Koalition ‘funziona’ perchè la SPD di Schroeder, avendo vinto leelezioni con un margine di voti effettivi molto limitato, cedette lapremiership ad Angela Merkel della CDU, che finora ha attuato una politicanazionalista e populista, che una parte della sinistra storicamente avversa.
Probabilmente, sarebbe stato meglio costituire un governoAlfano-Letta e non Letta-Alfano. Meglio ancora se il premier fosse stato unocon le palle.
Gli elettori di sinistra non avrebbero capito? Il PartitoDemocratico si sarebbe spaccato?
… gli elettori giàora non stanno capendo o ‘capiscono male’, il PD è già ampiamente spaccato: èproprio questo il problema.
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